Un commento ai minuti in anteprima di Ghost in the Shell, il nuovo film di Rupert Sanders al cinema dal 30 marzo 2017.
Silenzio, concentrazione, riserbo. Sul lettino sta prendendo forma un corpo bellissimo. Siamo in un laboratorio di un mondo in cui la tecnologia può tutto, anche portare la tua anima in un nuovo guscio, mantenere la tua coscienza intatta e, dimenticando la morte, ridarti la speranza. Lei dorme, ancora per poco. La sua rinascita deve concludersi. E’ buio e l’aria vibra. Le sequenze iniziali di Ghost in the Shell sono di una sensualità inattesa e ci fanno innamorare di quella creatura ancor prima che apra gli occhi e si sveli.
Oggi la tecnologia è al servizio dell’uomo (e dello spettatore, è proprio il caso di dirlo) e ci regala un thriller con protagonista assoluto il primo essere ibrido, umano (poco?) e cyborg (molto). E’ giovane ed ha il volto, e il fascino, di Scarlett Johansson. L’ambientazione è quella di un futuro, non troppo distante dal nostro, in cui i pericoli si sono moltiplicati. L’azione non si fa attendere e le domande a cui dobbiamo trovare risposta si moltiplicano. Per fortuna c’è tempo.
Il nuovo lungometraggio diretto da Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore), si sta svelando a noi centellinando i fotogrammi. Prima il trailer, poi qualche featurette, infine l’apertura in anteprima. In soli quindici minuti siamo stati travolti non dalla trama (di cui non conosciamo ancora ì dettagli) ma dalla magnificenza e armonia degli effetti visivi, dall’aura misteriosa che avvolge quella figura femminile unica, dal peso di sguardi che sottendono troppi segreti, dall’energia sinistra che impone la massima allerta. La concentrazione è totale, la curiosità è incontenibile. I presupposti per una trama ad alta tensione in cui la donna da un lato combatterà il crimine, dall’altro compirà una crescita dai mille risvolti ci sono tutti. L’adrenalina è pronta ad esplodere. I combattimenti sono feroci. La poesia vuole sorprenderci.
Ghost in the Shell è la versione cinematografica, a stelle e strisce, dell’omonimo manga. I puristi sono già sul piede di guerra, noi no. Il film non potrà mai riprodurre le mille sfaccettature dell’originale quindi ce lo godiamo per quello che è, possibilmente dimenticando le fonti. A meno di un improvviso crollo verticale, lo spettacolo ha tutti i presupposti per essere un successo di suspense e tecnologia 3D.
L’appuntamento è per giovedì 30 marzo con la recensione dopo l’uscita nei cinema, nell’attesa godetevi il trailer.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”