La recensione di JOHN WICK CAPITOLO 2, il film di Chad Stahelski al cinema dal 16 marzo 2017.
Precisamente due anni fa, John Wick (Chad Stahelski, David Leitch) fece irruzione nelle sale italiane con la sfrontatezza e la spavalderia di un giovane tamarro che ti affianca al semaforo e dà gas al motore guardandoti torvo.
In uno scenario d’action-movies prossimo al ground zero, il film rappresentò un proiettile preciso ed esplosivo, capace di rivitalizzare il genere ed un Keanu Reeves pantofolato, creando un intero e suggestivo universo narrativo, fatto di criminalità organizzatissima, vendette titaniche, humour e randellate.
In John Wick Capitolo 2, diretto dal solo Stahelski, tutti gli ingredienti del predecessore vengono raccolti, rielaborati ed estesi a nuovi livelli con grande attenzione allo stile: uno stile elegante come John ma, proprio come lui, disponibilissimo a insozzarsi le mani quando la situazione lo richiede.
Ed è allora un nuovo bagno di sangue e combo di spari e arti marziali (il cosiddetto “Gun-Fu”), perché John ci prova a stare fuori dai giri sbagliati, ma quando il boss della malavita italiana Santino (Riccardo Scamarcio) fa saltare in aria casa Wick, se la va proprio a cercare: John sistema il nodo della cravatta e, senza scomporsi troppo, ribalta tutto e tutti sull’asse Roma-New York City.
Col suo incedere empatico ma letale, il sicario “in pensione” si mette sulle tracce di Santino; le strade sono però brulicanti di gangster, sicari, scagnozzi, pesci grandi e piccoli che vorrebbero la testa di John. Pensate allora cosa succede quando Santino mette una taglia di svariati milioni di dollari sulla testa dell’uomo.
Nell’oscuro ed infido mondo intestino di John Wick Capitolo 2, il protagonista è ancora solo contro tutti: in fondo, il suo gioco preferito.
Il sorprendente e per molti versi inatteso successo di John Wick ha reso il secondo capitolo tanto inevitabile quanto a rischio delusione: Stahelski non trema e zittisce tutti con un kolossal d’azione che non può non far commuovere i feticisti del genere.
Non solo John Wick 2 lavora nel dettaglio il dipartimento dinamitardo, ma espande aspetti più sottili ed eleganti gettando ulteriori basi per ulteriori capitoli.
Un esempio? Il background leggendario di John, l’hotel porto franco criminale e le sue mille buffe dinamiche, l’epico e sempre più radicale “uno contro tutti” del tormentato Keanu. Vere ghiottonerie per gli orfani di quel cinema d’azione puro e duro, di integra morale, quasi favolistica, del buono costretto a incazzarsi.
Ma John Wick Capitolo 2 è anche frutto di scelte tecniche di lusso (soprattutto considerando un cinema nonostante tutto “di genere”), come un lavoro pazzesco sugli effetti sonori, una regia mai sbavata e location/scenografie più suggestive di quanto fosse dovuto.
E una sorpresa piacevolissima: Scamarcio, in realtà da sempre meno naif e sprovveduto di quanto le copertine di TopGirl suggerissero, perfetto villain in abito scuro. Il suo personaggio, ben scritto e ben restituito dall’attore pugliese, meriterebbe quasi uno spin-off e, oltre a rendere la vita dura su pellicola a John, oscura anche un po’ Keanu.
L’attore di origini hawaiane però si consola con la consapevolezza di essere oggi il perfetto interprete del genere, dark e umano, con lo sguardo di chi non ha nessuno che lo aspetta a casa e gli skill per stendere un esercito.
Per tutto questo John Wick Capitolo 2 funziona e fila (oltre due ore, ma non si sentono mai) quanto e forse più del primo atto, regala sfizi – occhio ai camei preziosissimi – e adrenalina non ignoranti.
Con tante battute al vetriolo, nessuna presunzione, una tacca di brutalità in più del previsto.
Voto: 7,5/10
Luca Zanovello
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole