Come ogni venerdì segnaliamo i film in lingua originale che saranno proiettati a Milano nei prossimi giorni. Articolo dedicato a stranieri, studenti e ai tanti che non amano i sovente mediocri doppiaggi italiani.
Per la rassegna SOUND AND MOTION PICTURES lunedì 13 all’Anteo, martedì 14 all’Arcobaleno e giovedì 16 febbraio al Mexico COLLATERAL BEAUTY, melodrammatico pastrocchio new age con Will Smith che, dopo un grave lutto, chiede spiegazioni all’Universo mettendosi a scrivere lettere all’Amore, al Tempo e alla Morte. E questi gli rispondono andandolo a trovare di persona.
Sale del circuito Uci: già da oggi al Bicocca e solo mercoledì 15 al Gloria 50 SFUMATURE DI NERO, séguito del precedente 50 SFUMATURE DI GRIGIO. E’ più romantico e giusto un tantino meno pruriginoso (è comunque vietato ai minori di 14 anni), ma come quello già probabile vincitore di un buon numero di Razzie Awards.
Andiamo meglio giovedì 16 all’Ariosto: c’è JUSTE LA FIN DU MONDE (E’ solo la fine del mondo) del franco canadese Xavier Dolan. Tratto da una pièce teatrale, racconta di un pranzo in famiglia che diventa un feroce gioco al massacro. Cast meraviglioso: l’anziana madre è Natalie Baye, i figli Gaspard Ulliel, Léa Seydoux e Vincent Cassel con la moglie Marion Cotillard.
Il film di febbraio de IL CINEMA RITROVATO, a cura della Cineteca di Bologna: lunedì 13 al Mexico e martedì 14 al Palestrina il director’s cut de IL DISPREZZO (1963) di Jean-Luc Godard, con Brigitte Bardot e Michel Piccoli, restaurato nel 2013 da StudioCanal e reintegrato dei 20 minuti a suo tempo tagliati nella versione italiana dal produttore Carlo Ponti.
Il nuovo CineWanted di via Tertulliano 60 torna ad una programmazione meno sporadica e decisamente variegata. Qui alcuni dei titoli più interessanti tra quelli proposti nei prossimi giorni.
Il documentario austriaco (in tedesco) EIN DEUTSCHE LEBEN, basato su di un’intervista alla finora sconosciuta vegliarda (105 anni) Brunhilde Pomsel, a lungo segretaria e stenografa del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels.
Tema analogo per L’UOMO PER BENE, agghiacciante documentario realizzato con enorme pazienza dal montaggio di centinaia di filmini di famiglia girati da Heinrich Himmler, ad illustrare le lettere, recentemente riscoperte, intercorse tra il capo delle SS e la figlia Gudrun. In una, in pieno Olocausto, scriveva a casa: “Ho tanto lavoro, ma sto bene.” Citando Hannah Arendt: davvero la banalità del Male!
Un po’ più leggero ma altrettanto appuntito il documentario WEINER. Racconta la storia di Anthony Weiner, per sette mandati deputato dello Stato di New York, buon amico dei Clinton. La sua carriera sembrava finita nel 2011, quando si scoprì che era stato proprio lui, non un hacker o un ricattatore, a pubblicare su Twitter certe sue foto sconce. Eppure nel 2013, con la moglie ancora fieramente al suo fianco, si candidò a Sindaco di New York. Una riflessione su quanto la vita privata dei candidati ha importanza, o non ne ha, in politica.
La commedia drammatica MEN, WOMEN & CHILDREN (2014) di Jason Reitman racconta come un gruppo di studenti liceali e i loro genitori sono costretti a confrontarsi con i modi con cui internet, Facebook, gli smartphone hanno rivoluzionato i loro rapporti, le loro comunicazioni, l’immagine che hanno di se stessi e la loro vita sentimentale. Ricco cast, fra gli altri Emma Thompson, Adam Sandler, Jennifer Garner, Dean Norris, Rosemarie DeWitt.
Alla Cineteca Spazio Oberdan dall’11 al 21 febbraio un OMAGGIO A JIM JARMUSH, che presenta tra gli altri STRANGER THEN PARADISE, SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO, DEAD MAN, e soprattutto il suo ultimo film PATERSON, una riflessione intima e personale sul significato dell’arte e della poesia che nasce dalla quotidiana osservazione di un semplice guidatore di autobus.
Dal 14 febbraio MY LOVE, DON’T CROSS THAT RIVER, un documentario che racconta 15 mesi della vita di due centenari sposati da 75 anni e innamorati come il primo giorno. Grazie a uno sguardo insieme attento e discreto, il regista coreano Mo-young Jin è riuscito a cogliere l’intimità profonda che lega i due protagonisti, la grazia e la purezza dei loro sentimenti, realizzando un’opera commovente che supera ogni confine geografico e culturale e arriva a mostrare cosa sia il vero amore.
Al MIC-Museo del cinema di viale Fulvio Testi (a pochi metri dalla fermata Bicocca della linea M5) c’è ATHOS, che racconta le giornate di tre monaci che vivono nell’eremo greco del monte Athos. Documento eccezionale, dato che l’accesso è di solito riservato esclusivamente ai 2.000 monaci che lì risiedono.
Il Beltrade di via Oxilia (a 200 metri dalla fermata Pasteur della M1) presenta ogni giorno 5-6 diversi film e documentari, spesso novità ignorate dalla grande distribuzione, tutti in versione originale sottotitolata: gli orari delle proiezioni ruotano giornalmente con altri titoli oltre a quelli qui segnalati, alcuni anche italiani.
Questa settimana niente novità, ma si potranno recuperare film dalla lunga e lunghissima tenitura, a partire dal bellissimo cartoon MA VIE DE COURGETTE (La mia vita da zucchina), giunto al terzo mese di programmazione. Ha trionfato al Festival di Cannes ed è candidato ai prossimi Oscar come Miglior film d’animazione: un film più per adulti che per bambini, davvero da non perdere.
Ancora cartoni animati, ma come cura miracolosa (!), nel documentario candidato all’Oscar LIFE, ANIMATED. Racconta come un ragazzo autistico, che non comunicava dall’età di 3 anni, è riuscito lentamente ad emergere dal suo isolamento immergendosi nei cartoni animati della Disney. La visione delle pellicole ha permesso al giovane di riconnettersi con la sua amorevole famiglia e con il resto del mondo.
Altra candidatura all’Oscar: come Miglior attore protagonista a Viggo Mortensen, protagonista di CAPTAIN FANTASTIC. Un padre di 6 figli, gioiosamente allevati ed educati in mezzo alla natura in modo alternativo, un giorno si vede costretto ad inserirli nel triste ed aggressivo mondo reale; e dovrà proteggerli da pericoli che loro completamente ignorano.
Raccomando poi il travolgente film francese tutto al femminile LES OGRES, fresco vincitore del Premio del pubblico al Festival di Rotterdam. Ed infine il documentario AUSTERLITZ, dell’ucraino-tedesco Sergei Loznitsa, che fa riflettere sul fenomeno del turismo di massa negli ex campi di concentramento nazisti.
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Marina Pesavento
Casalinga per nulla disperata, ne approfitta per guardare, ascoltare, leggere, assaggiare, annusare, immergersi, partecipare, condividere. A volte lunatica, di gusti certo non facili, spesso bizzarri, quando si appassiona a qualcosa non la molla più.