Recensione del documentario SEGANTINI, RITORNO ALLA NATURA di Francesco Fei al cinema il 17 e 18 gennaio 2017.

Il poster del film Segantini, ritorno alla Natura

Il poster del film SEGANTINI, RITORNO ALLA NATURA

Tante volte abbiamo sentito dire che non c’è arte senza genio e sregolatezza. Sarà un luogo comune oppure uno di quei detti popolari che contengono un seme di verità?
Nel caso di Giovanni Segantini parrebbe essere un assunto incontrovertibile. L’esistenza di uno dei pittori più importanti dell’Ottocento è un insieme di sfortune, guizzi, gioie, dolori e piccole/grandi follie che alimentarono il suo talento, la sua produzione, la sua fama.

Nato in seno alla scapigliatura milanese, errante sin dall’infanzia, con una parentesi pure in riformatorio, l’artista non conosceva l’immobilismo. Si evolveva in continuazione. Era eccentrico e solitario. Era eclettico e magnetico. Aveva un animo inquieto e nelle vene gli scorreva un fervore tale da indurlo ad allontanarsi presto dalla città, pur di raggiungere lo scopo che si era prefisso: inseguire la luce.

Al suo fianco, nemmeno a dirlo, c’era una donna, una grande donna. E la loro storia fu degna di un dramma a tinte melò, perfetto per il cinema, con star in arrivo dalla lontana Hollywood pur di dare il proprio volto ai protagonisti. Perché Segantini, persona che conobbe le varie sfumature della povertà prima di raggiungere fama e agio, ebbe la fortuna di incontrare l’anima gemella. Il suo nome era Bice Bugatti. Tra i due fu colpo di fulmine e amore sino alla fine. Ma non poterono sposarsi perché il nostro innamorato era apolide e alcuni documenti, che avrebbero fatto la loro felicità, andarono perduti, negati o vennero ritardati ad oltranza. Fu una vera epopea, di quelle in grado d’incollare gli spettatori alla poltrona di una sala cinematografica di ieri come di oggi.

L'attore Filippo Timi in SEGANTINI, RITORNO ALLA NATURA - Photo: courtesy of Nexo Digital

L’attore Filippo Timi in SEGANTINI, RITORNO ALLA NATURA – Photo: courtesy of Nexo Digital

E in sala la vita dell’artista arriva grazie alla volontà di Francesco Fei. Il regista, vincitore del Premio del Pubblico nella sezione arte all’ultimo Biografilm Festival di Bologna, scopre per caso i quadri del maestro, ne rimane affascinato, si documenta e si mette al lavoro. Nasce Segantini, Ritorno alla Natura, un docu-film che ripercorre i momenti fondamentali, lavorativi e privati, spesso meditativi, di Segantini e, quando necessario, si avvale di Filippo Timi – che ne veste i panni e gli ridà voce, creando parentesi di grande intimità.

Unendo, infatti, le ricostruzioni storiche ai racconti d’illustri ospiti come Gioconda Segantini (la nipote!), Annie-Paul Quinsac (massima esperta d’arte segantiniana), Franco Marrocco (direttore dell’Accademia di Brera) e Romano Turrini (storico di Arco, il paese trentino in cui nacque il pittore), Fei ci conduce da Milano, attraverso la Brianza sino all’Engadina. Ci porta dentro tante tele note. Ci svela aneddoti e riflessioni personali del loro autore, forse non altrettanto noti. Ci regala un viaggio dalla durata non eccessiva (80 minuti rapidi e avvincenti) ma sufficiente a farci percepire il tumulto emotivo e creativo che ha accompagnato l’uomo sino alla fine.

Segantini, Ritorno alla Natura sarà nei cinema solo oggi e domani (17 e 18 gennaio). Ciò che vi attende non è un tour di opera in opera, né il racconto trascinato della biografia di un personaggio dei tempi andati, ma molto di più. Condividerete sensazioni e vedrete con occhi altrui, rimarrete in sospeso e avvertirete una gran fame di conoscenza.
Per trovare la sala più vicina a voi e gli orari della prossima proiezione, vi basta un clic qui: www.nexodigital.it 
Buona visione!

Vissia Menza