l’abbonamento in una mano, un grande entusiasmo nell’altra, entro al cinema sicura di uscirne arricchita dal film francese, Microbo & Gasolina di Michel Gondry
ci attendono Daniel e Théo, due adolescenti che fanno amicizia a scuola, Daniel soprannominato Microbo perché piccolino e introverso, Théo un nuovo compagno detto Gasolina perchè vive con le mani nei motori e si sente
insieme si inventano un’estate speciale, costruiscono una macchina-cottage e scappano in cerca d’avventura
fin dalle prime immagini ci sentiamo in buone mani, rilassiamo le spalle, spalanchiamo gli occhi e le orecchie, l’attenzione è altissima, non vogliamo perderci nulla, accogliamo ogni fotogramma con trasporto e assorbiamo ogni pensiero, quanto è profondo Gondry e quanto sono all’altezza i due giovani protagonisti
si vola alto
il regista ci prende per mano e ci trascina nel potere dell’immaginazione e la voglia di realizzare i propri sogni, ah la forza della mente, il fascino delle visioni, quel desiderio di cambiamento tipico dell’adolescenza che in rari casi fortunati prosegue per tutta la vita e regala ai privilegiati una vita doppia, anzi tripla
Daniel e Théo sfoggiano grandi doti e costruiscono una bizzarra casa con le ruote per avventurarsi in un lungo viaggio alla ricerca della propria identità
un viaggio di formazione
ovviamente
ci ritroviamo immersi in una fiaba con tutti i suoi ingredienti, il bosco, l’amore, l’inverosimiglianza, l’azzardo, la magia, i pericoli, c’è perfino Shakira e lì nel mezzo quei due meravigliosi ragazzini che ci rapiscono per tutta la durata del film, come li stimiamo, inquieti e fragili sognatori, avversi a cellulari, giochi organizzati ed estati noiose trascorse nei campus
tennis, nuoto, calcio
calcio, nuoto, tennis
oh no
per carità
evviva il gioco libero con le sue regole personalizzate
contagiati da tanto entusiasmo le nostre menti aleggiano nelle loro regalandoci nuove energie, usciamo volteggiando tra la folla entusiasta mimando Théo nella galleria vuota e ci ripromettiamo di dare una dritta ai nostri destini
li adoriamo questi ragazzi
e
adoriamo Gondry
è
pura poesia
Elisa Bollazzi
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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