A Caravaggio è dedicato il Terzo Dialogo ospitato a Brera dal 10 novembre 2016 a domenica 5 febbraio 2017.

La Locandina del Terzo Dialogo: Attorno a Caravaggio

La Locandina del Terzo Dialogo “Attorno a Caravaggio”

Oggi, 10 novembre, sarà una giornata particolare per i milanesi e per chi si dovesse trovare in città: la Pinacoteca di Brera rimarrà aperta al pubblico sino alle 22.15 con ingresso gratuito. Il motivo di tale festa è l’inaugurazione del Terzo Dialogo: Attorno a Caravaggio.

Un omaggio alla gente e a quella Milano che diede i natali a Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Autore che segnò indelebilmente la storia della pittura, che ebbe una vita turbolenta e che ancora oggi riesce a far parlare di sé con rinnovato fervore.
Nonostante la stagione invernale alle porte, infatti, i prossimi mesi saranno contraddistinti da un calore inusuale: quello provocato dal Dialogo che in queste ore sta aprendo i battenti.

Per coloro che non sono a conoscenza della “rivoluzione” in atto nel famoso museo meneghino e del fermento  creatosi negli ultimi tempi attorno ad una tela, facciamo un piccolo passo indietro.

Il primo allestimento della Pinacoteca di Brera, sala 21 - Foto di James O’Mara

Il primo allestimento della Pinacoteca di Brera, sala 21 © James O’Mara

Dieci mesi fa ha preso il via la riqualificazione dello spazio museale. Un progetto tanto ambizioso quanto realizzabile, necessario e (oggi possiamo dire) bellissimo: la ridisposizione della collezione permanente e la decisione, nel mentre, di non attirare i visitatori con imponenti temporanee bensì facendo riscoprire il proprio patrimonio, e ospitando solo per brevi periodi alcune opere in arrivo anche da lontano. Ecco che sono iniziati i Dialoghi i quali, sin da subito, hanno fatto parlare di sé e accresciuto la curiosità di molti.

A suo tempo avevamo segnalato Perugino e Raffaello, oggi ci dedichiamo a Caravaggio e ad una anteprima che è assoluta sotto diversi punti di vista.
Il nuovo allestimento ha un impatto scenografico inedito. Pareti che vibrano, colori intensi, luci che cambiano a seconda di ciò che illuminano, didascalie riviste e riposizionate e molto altro (che lasciamo a voi).
E poi ci sono loro, le protagoniste assolute, le tele che maestose ci accolgono e sorprendono. Da quelle che ci danno il benvenuto  e conducono al Dialogo, alle protagoniste dell’evento.

Quali sono i quadri sotto i riflettori?

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Cena in Emmaus 1606 olio su tela cm 141 x 175 Milano, Pinacoteca di Brera

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Cena in Emmaus (1606) Milano, Pinacoteca di Brera
Foto: ufficio stampa

Sono una manciata. Gli onori di casa li fa la Cena in Emmaus, versione più matura di quella alla National Gallery di Londra. Al suo fianco troviamo opere del maestro e di alcuni suoi contemporanei, talentuosi estimatori che riprodussero in modo eccellente i suoi capolavori. Da un lato de La Cena abbiamo due versioni della Maddalena in estasi, dall’altro lato abbiamo, invece, due Giuditta che decapita Oloferne. Il risultato è un incanto!

È un incanto raccogliersi difronte ad un piccolo numero di quadri e poterli osservare, paragonare e rivalutare in tutta la loro bellezza (la Maddalena di Caravaggio pare respirare ed essere in procinto di uscire dalla cornice). È un incanto il continuo stimolo a scovare i dettagli, le differenze e le risposte giuste (ammesso che ce ne siano). È un incanto l’atmosfera e l’energia che quegli ambienti e quei dipinti riescono ad emanare.

Ma le sorprese non sono finite qui.

Oltre alla fattura superlativa di copie ed originali, una Giuditta, pur essendo nata da una mano baciata dal talento, di fatto ha una storia carica di suspense: la sua paternità ha acceso un dibattito che ancora per un po’ non accennerà a spegnersi. Si tratterà davvero di un Caravaggio?

"Giuditta che decapita Oloferne", a sinistra la tela ritrovata a Tolosa a destra quella di Louis Finson - Foto: ufficio stampa

“Giuditta che decapita Oloferne”, a sinistra la tela ritrovata a Tolosa a destra quella di Louis Finson
Foto: ufficio stampa

Scovata in una soffitta a Tolosa, in occasione di una ristrutturazione, la sua tecnica ricorda molto quella del maestro. Alcune indagini sono state effettuate, altre dovranno attendere la conclusione del Terzo Dialogo. Un Dialogo che avviene per la prima volta. Perché quello a Brera è il suo debutto pubblico e quel “Caravaggio*” (con asterisco!) rimanda ad una nota chiarificatrice che è il pomo della discordia (per lo meno tra alcuni esperti).

Da oggi, quindi, potrete sentirvi  tutti un po’ gli aiutanti Sherlock Holmes.
È impossibile non farsi un’opinione, non nutrire le proprie speranze e non cercare di convincere chi vi sta vicino. E qualunque sarà il verdetto, alla fine Brera avrà raggiunto lo scopo principe della sua missione: è un museo vivo, un luogo in cui si parla, in cui ci si confronta, in cui l’arte non è solo custodita ma si trasforma, cresce, si evolve e soprattutto dialoga con l’utente, lo stimola alla discussione.

Brera vi stupirà, il Terzo Dialogo vi rapirà e anche se non sarà la vostra prima volta al museo, vi sentirete in un luogo in cui l’aria ha un nuovo profumo.

Attorno a Caravaggio sarà visitabile fino al prossimo 5 febbraio 2017. Per verificare gli orari e gli ultimi aggiornamenti il sito di rifermento è www.pinacotecabrera.org 

Vissia Menza

Ultimo aggiornamento il 29..01.2017:inserimento sottotitolo in vista della chiusura