Botticelli – Inferno: un appassionante viaggio tra misteri e colori secolari

Torna la Grande Arte al Cinema con Botticelli – Inferno. Recensione del film diretto da Ralph Loop.

Il poster del film Botticelli – Inferno

Firenze la Magnifica

Firenze, la città sull’Arno conosciuta in tutto il mondo per quel Ponte Vecchio più unico che raro; per quella famiglia Pitti prima e quel Lorenzo de’ Medici dopo, che la resero magnifica agli occhi di tutti; per il suo Dante Alighieri che con la Divina Commedia tramutò in celestiale la lingua, e la letteratura,  italiana. Firenze culla di cultura, meta di menti illuminate, centro in cui si faceva politica e si coltivava l’arte.
Ed è proprio in questo luogo che nacque Sandro Botticelli, il padre di quella Venere, simbolo di perfezione e bellezza, oggetto di adorazione infinita. Quanti occhi sognanti si sono incantati davanti a tanta armonia e modernità!

E Botticelli ancora oggi non smette di stupire. Nonostante non sia un segreto, in pochi ricordano che il maestro fiorentino venne avvicinato dal cugino di Lorenzo detto il Magnifico per realizzare un progetto tanto ambizioso quanto affascinante: narrare per immagini la Commedia dantesca. Di girone in girone, il viaggio si doveva compiere su tavole, proprio come fosse un fumetto. E quei disegni, talvolta colorati e ricchi di impercettibili dettagli, altre volte con poche figure tratteggiate in bianco e nero, sono diventati oggetto di una ricerca travolgente.

Firenze – Photo: courtesy of Nexo Digital

Racconti di anime dannate

Era l’anno 1490 quando il pittore fiorentino accettò la sfida di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. Come prevedibile, partì dalla mappa dell’Inferno, quel luogo di sofferenza e perdizione in cui pure Dante provò paura. Ne nacque una ricostruzione così precisa, attenta e misteriosa da meritarsi, da sola, gloria immediata e imperitura. Invece, non ci volle molto per perder le tracce sue e delle tavole che ne seguirono. In totale 102, divise ora tra i Musei Vaticani e Berlino, nel passato in chissà quali dimore europee, stante il loro lungo soggiorno in una magione scozzese (Lennoxlove House) e l’attuale irreperibilità di alcune pergamene (che possiamo solo sperare non siano andate distrutte).

L’illustrazione di cui parliamo è quella che ha ispirato i best-seller dello scrittore americano Dan Brown e che ha ridonato vigore a teorie, aneddoti e strane storie, che avvolgerebbero antichi manoscritti, potenti casati e pericolose figure nell’ombra. Lasciando i complotti alle pagine di cui è protagonista Robert Langdon, il fascino dell’opera creata dell’artista fiorentino è davvero in grado di sedurre lo spettatore del 2016.

La mappa dell’Inferno di Sandro Botticelli – Photo: courtesy of Nexo Digital

Arte che emoziona

Ne è cosciente Ralph Loop, il regista del documentario al cinema da oggi sino a mercoledì 9 novembre. Il suo Botticelli – Inferno, incentrato sulla famosa mappa, è un film che ti abbraccia e accompagna indietro nei secoli,  che rivela e non dimentica di sorprendere.
Ti fa entrare in stanze proibite, sfogliare documenti normalmente inaccessibili e percepire l’odore del tempo sulla carta. Non solo. Ti toglie il respiro portandoti negli inferi, al cospetto di mostri e mostruosità. Ti ricorda che sin dalla notte dei tempi l’uomo con le sue debolezze è rimasto immutato. E getta luce su un lato di Botticelli a lungo oscuro.

Con tutte quelle creature dell’aldilà che prendono forma e colore, con i tanti dubbi che sorgono, con le informazioni che emergono, minuto dopo minuto la suspense aumenta e l’audience rimane rapita dalla magia e dall’assoluta bellezza sprigionata dai palazzi, dalle decorazioni, dai ritratti e dai racconti. Le immagini, unite alle parole, creano un inebriante percorso che ha il potere di farci dimenticare chi e cosa siamo. Una piccola e piacevole sindrome di Stendhal potrebbe quindi cogliervi di sorpresa e rendere la visione ancor più speciale.

Per scoprire Botticelli – Inferno vi basterà cercare la sala aderente all’iniziativa più vicina a casa. L’elenco è disponibile sul sito www.nexodigital.it  

Vissia Menza

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