Recensione del film JACK REACHER Punto di non Rintorno, il nuovo capitolo cinematografico della saga creata da Lee Child
Punto di non Ritorno si chiama il secondo capitolo delle avventure cinematografiche nate dalla penna di Lee Child e mai titolo fu più azzeccato. Il nuovo lungometraggio dedicato all’infallibile e temutissimo Jack Reacher è un racconto così prevedibile da strabiliare l’utente. Entri in sala, Jack è già sullo schermo, il suo carattere, i suoi metodi, le sue abitudini non destano più alcuna sorpresa, anzi, sono esattamente come ce le ricordiamo e come le volevamo.
Quest’oggi Jack esce dall’ombra perché il suo successore, il maggiore Turner (Cobie Smulders), cade nella tela di un oscuro complotto e finisce dietro le sbarre trascinando molto presto anche lui nel mirino di un nemico senza volto. Inizia così una caccia all’uomo senza esclusione di colpi. Più di un sicario sarà, infatti, alle costole di entrambi per terminare quello che doveva essere un lavoro rapido e pulito. Ma perché qualcuno dovrebbe volerli morti?
Un nuovo intrigo di potere deve essere svelato, nel mentre gli scontri non si contano e i corpo a corpo sono sconvolgenti per quanto confermino che il nostro eroe sia dotato di super-poteri e di una corazza degna di Iron Man: non muore mai, neppure nelle situazioni in cui noi umani non avremmo possibilità di salvezza. Intelligente, eccellente tiratore e abile lottatore, Reacher non dovrebbe più stupirci eppure tutta questa irrealtà ci coglie tanto alla sprovvista quanto ci mette di buon umore.
Il ritorno di Jack Reacher su grande schermo segna, infatti, anche il ripetersi del medesimo schema, di una trama vista tante volte, in cui gli unici elementi di novità sono le due presenze femminili (il maggiore Turner e una misteriosa fanciulla) che condividono la fuga con il nostro intrepido salvatore. Ci pare di assistere a una storia, ad una mise en scene, ad una parabola anni ’90 portata su pellicola dopo aver atteso 20 lunghi anni sotto la polvere in qualche cassetto.
Nei panni di Jack c’è sempre Tom Cruise, garanzia di ricco bottino al box-office, e volto oramai associato indelebilmente a questo personaggio. Un soggetto che sulla carta funziona sempre, godendo di uno zoccolo duro di nostalgici estimatori, che invece al cinema appare fuori tempo massimo. L’ironia involontaria è uno dei plus di un film che, nonostante le nostre perplessità, e il plot senza guizzi, ci mantiene desti e sorridenti sino ai titoli di coda. Vuoi per la speranza di un coup de théâtre sul finale, o vuoi per l’incredulità, è impossibile assopirsi.
Punto di non Ritorno è perfetto per la classica rimpatriata del venerdì sera a base di amici e pizza a domicilio. L’adrenalina è poca, i luoghi comuni son molti così come il divertimento, talmente leggero da impedire l’insorgere di eventuali sensi di colpa la mattina seguente. Speriamo che cast e crew non si prendessero troppo sul serio. Spassoso.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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