Recensione del film diretto e interpretato da Jason Bateman con Nicole Kidman e Christopher Walken.
Annie e Baxter sono due fratelli oramai adulti e distanti. In comune hanno un passato stravagante e un presente da falliti. Annie è un’attrice sulla via del tramonto, senza mai aver provato l’ebrezza del successo; Baxter è uno scrittore che raggiunto il secondo romanzo ha perso l’ispirazione. Entrambi pagano le conseguenze dell’essere cresciuti all’interno della famiglia Fang. I loro genitori, Caleb e Camille, hanno inscenato per decadi performance difronte a un pubblico involontario, ignaro di essere in procinto d’assistere a mise en scéne talmente dirompenti da turbarlo e mandare in estasi i critici. I Fang sono famosi.
Annie e Baxter hanno contribuito all’inconsueto teatro sin da bambini ma una volta diventati grandi, prendendo in contropiede il mastodontico ego di papà, hanno deciso di spiccare il volo. È così che le loro vite si sono divise, si sono perse e sono scivolate lontano… sino ad oggi. Oggi, un incidente sarà foriero di una riunione familiare dai risvolti inattesi: i due giovani dovranno fare un tuffo nel passato e andare caccia della verità. Una verità che sarà amara, amarissima, e spalancherà la porta all’ansia anche in chi guarda.
La famiglia Fang è un concentrato d’imperfezioni, in cui ognuno è tanto geniale quanto alla deriva. Tutti s’illudono di avere il controllo della situazione, di fatto nessuno ce l’ha. Tra noi e loro c’è poca differenza. Li sentiamo vicini, riconosciamo scene già viste e provate, temiamo per loro. Impossibile non partecipare all’inquietudine di Annie, quando la storia imbocca un sentiero che non promette nulla di buono; impossibile non condividere la sua ostinazione e frustrazione, ogni qualvolta si scontra con la mentalità dei genitori; e, impossibile non fare nostri la vulnerabilità e l’immobilismo di Baxter.
La famiglia Fang, dopo Bad Words, riporta dietro la macchina da presa Jason Bateman, che qui veste anche i panni del povero Baxter. La sua è una regia delicata, una carezza, che bilancia e alleggerisce il dramma con battute fini ed eleganti. Annie è Nicole Kidman che, complici un insolito caschetto castano, spesso senza mise en plis, e degli occhi espressivi, riesce a farci provare empatia e dimenticare la staticità del resto del volto. Insieme a loro c’è il premio Oscar® Christopher Walken, un attore magnetico, strabordante, che si prende lo schermo nella sua interezza esattamente come farebbe Caleb, e probabilmente fa la fortuna del film.
Un film che è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Kevin Wilson, ma riesce a risplendere di luce propria, costruendosi un’identità e ritagliandosi un pubblico di estimatori. I toni mai strillati, la fotografia fané e l’attenzione a dialoghi e sguardi sono seducenti e ci illudono di aver preso parte ad una partita a scacchi con il destino, che sia il nostro o dei Fang poco importa.
Il nuovo lungometraggio di Bateman è una sorpresa che, sin dal debutto a Toronto 2015, ha saputo conquistare la critica. Ora cerca di raggiungere le più intime corde dell’audience nostrano e far innamorare gli animi gentili che incontra sul suo cammino. La famiglia Fang è una di quelle commedie drammatiche che ti spingono ad entrare nel cinema per curiosità e ti fanno uscire emotivamente coinvolto. La resa dei conti dei Fang ci ricorda la nostra.
Sospiriamo.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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