Recensione del film FRANKƐN5TƐ1N in HomeVideo da fine agosto 2016.
Non c’è un fan dell’orrore che non ricordi il nome di Bernard Rose: in una decade molto avara di soddisfazioni rosso sangue, gli anni novanta, il regista londinese aveva firmato un piccolo cult, Candyman – Terrore Dietro Lo Specchio, sfruttando un racconto del leggendario Clive Barker (Hellraiser) e consegnando il proprio nome ai piccoli manuali degli horror da non perdere. Poi, più o meno il nulla. O meglio, molte regie, pochissime soddisfazioni.
Rose ci riprova nel 2016 con un titolo altisonante, ri-arrangiando l’arcinoto romanzo di Mary Shelley in tempi e toni contemporanei.
Bastano però pochi minuti per capire che quello di Rose, più che un adattamento, è un tributo, un richiamo (post?) moderno alla tetra storia del Mostro di Frankenstein.
Quando la creatura si risveglia e fugge dal laboratorio dei coniugi-scienziati Frankenstein, essa è un neonato spaventato e sperduto nel mondo: in cerca dapprima di sopravvivenza, poi di vendetta, il “mostro” deforme e senza passato brancola nel buio della Los Angeles dei nostri giorni.
Con una narrazione prepotentemente incentrata sul punto di vista del mostro, Rose coniuga uno spassoso (ed anacronistico) accanimento splatter ad un più ricercato lavoro di riflessione socio-filosofica sulle terribili conseguenze dell’incontro tra il protagonista e i numerosi lati oscuri dell’umanità.
L’ambizione di Rose di saltellare a piacimento da delicata ed introspettiva voce narrante a brutali momenti di violenza urbana è ammirevole, anche se il risultato è nel bene e nel male un film dell’orrore perfetto per il 1989 e meno per oggi.
Echi di Darkman di Raimi e del sudiciume americano del Maniac di William Lustig. E di Candyman, dove Rose aveva già dato prova di saper raccontare con acume e sadismo gli scorci metropolitani. A proposito, torna anche l’iconico Tony Todd, gigante nero, attore feticcio del regista, qui nei panni di un generoso senzatetto che “adotta” il Mostro.
L’impossibile integrazione della creatura, pura dentro e deforme fuori, viene raccontata con una crudezza senza compromessi e qualche momento di considerevole fosforo.
Merito di un’ideologia cinematografica d’altri tempi, di validi protagonisti (il mostruoso Xaviel Samuel e la sua “mammina” Carrie-Anne Moss in primis) e di un racconto che affascina da quasi duecento anni.
Un archetipo d’orrore che, anche in declinazioni azzardate e “illetterate”, non manca di turbare e smuovere qualche granello di empatica sofferenza.
Luca Zanovello
Nota: il DVD italiano di FRANKƐN5TƐ1N è disponibile dal 24 agosto 2016 grazie a Universal Pictures Home Entertainment Italia. Tra i contenuti extra il trailer.
Responsabile della sezione Cinema e del neonato esperimento di MaSeDomaniTV (il nostro canale Youtube) Luca, con grazia e un tocco ironico sempre calibrato, ci ha fatto appassionare al genere horror, rendendo speciali le chiacchiere del lunedì sulle novità in home video, prima di diventare il nostro inviato dai Festival internazionali e una delle figure di riferimento di MaSeDomani. Lo potete seguire anche su Outside The Black Hole
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