I FILM IN USCITA AL CINEMA IL 25 AGOSTO
Come ogni settimana, torna l’appuntamento con “Il Bello, Il Brutto, Il Cattivo”, la rubrica dinamica e veloce con consigli mirati, pungenti ed efficaci per guidarvi alla scoperta dei film più significativi e delle novità cinematografiche del momento.
FILM IN EVIDENZA
IL DIRITTO DI UCCIDERE
di Gavin Hood con Helen Mirren, Aaron Paul, Alan Rickman
(drammatico, thriller)
Ci sono giorni più duri di altri e per un militare ce ne sono alcuni impossibili da dimenticare. Il colonnello Powell ancora non sa cosa l’attende oggi. In agenda ha un’operazione congiunta con gli americani e gli amici di Nairobi per catturare tre terroristi nella top list dei ricercati internazionali. A complicare la situazione ci penserà una bambina con il suo banchetto del pane che all’improvviso si posizionerà difronte alla casa target della missione. La sua presenza solleverà in una manciata di secondi questioni morali, giuridiche e di natura politica.
Si apre così Il Diritto di Uccidere, il nuovo film diretto dal premio Oscar® Gavin Hood. Un thriller magistralmente interpretato da due attori del calibro di Helen Mirren e Alan Rickman, asciutto, diretto, con una sceneggiatura equilibrata che non parteggia ma preferisce rendere partecipe chi guarda e fare in modo che condivida i dubbi, le speranze, il dolore. La pellicola tiene infatti l’audience sulla corda e la scuote nel profondo. Perché la guerra a distanza è ancor più spaventosa di quella sul campo e pone dilemmi etico-morali nuovi su cui non abbiamo mai avuto il tempo di riflettere. Una partita a scacchi con la nostra coscienza. Da brividi.
ESCOBAR
di Andrea Di Stefano con Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem, Ana Girardot
(thriller, drammatico)
Nick Brady è un surfista canadese, è giovane e un po’ idealista e, una volta arrivato in Colombia, decide col fratello di avviare una scuola di surf. Un giorno incontra la bella Maria, una volontaria alle prese con l’apertura di un nuovo ospedale. Il loro sarà amore a prima vista e Maria è eccitata all’idea di presentare il nuovo fidanzato all’amato zio Pablo che si preoccupa sempre per lei. I problemi saranno solo all’inizio, perché l’adorato parente non è niente meno che Pablo… Escobar.
ESCOBAR: PARADISE LOST è l’esordio dietro la macchina da presa dell’attore Andrea Di Stefano. Il suo è un film a dir poco sorprendente complice un immenso Benicio Del Toro che dona il volto al noto narcotrafficante rendendolo un padre appassionato, un killer spietato, un pazzo sanguinario. La figura ambigua e complessa di Pablo Escobar, il famigerato e ricchissimo narcotrafficante morto nel 1993, nelle sue mani diviene qualcosa di ancora più inquietante, che ci provoca non poco affanno. Nell’insieme, l’opera riesce mirabilmente a far convivere diversi generi – è un biopic che attinge al vero, un thriller accelerato e un dramma angosciante – impedendoci di percepire eventuali sbavature. Coinvolgente. Folgorante.
IL CLAN
di Pablo Trapero con Guillermo Francella, Peter Lanzani
(drammatico)
In Argentina, nel delicato periodo di transizione dalla dittatura ad una flebile forma di democrazia, la famiglia Puccio, poco convinta della ripartenza del proprio Paese, si crea un “paracadute” in grado di garantire benessere e un futuro ai più giovani. Arquimedes, il pater familias, porta avanti la sua attività collaterale fatta di rapimenti ed estorsioni facendo fare da esca al figlio Alex, stella del rugby locale. Arquimedes agirà indisturbato sino a quando quella surreale quiete rimarrà schiacciata dal peso del senso di colpa di uno Stato che si deve rifare una coscienza e la credibilità.
Il Clan, è tratto da un’agghiacciante storia vera, quella dei Puccio, appunto, e arriva a noi grazie a Pablo Trapero. Nonostante avesse debuttato a Venezia 72, approda solo ora, ad un anno di distanza, nei nostri cinema, pronto ad ammaliare lo spettatore con la sua musica incalzante, con una fotografia soffocante, accecante, quasi bruciata, e con un Guillermo Francella a dir poco immenso. L’attore, visto ne Il Segreto dei suoi Occhi, qui è trasformato nelle sembianze e nell’espressione. Il Clan è, infatti, un lungometraggio che sa tenerci sulla corda come i migliori thriller e ci inquieta come i drammi più intimi e dolorosi, che narrano di famiglie soggiogate in nazioni alla deriva. È una angosciante ricerca di sé, a ogni livello. Magnetico.
MA LOUTE
di Bruno Dumont con Juliette Binoche, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrice Luchini, Jean-Luc Vincent, Angélique Vergara
(commedia)
Anno 1910. Sulla costa d’Opale, nel nord della Francia, un villaggio di pescatori è meta prediletta di ricchi villeggianti. Tra questi ci sono anche i Van Peteghem, tanto ricchi quanto fuori dagli schemi e un po’ degenerati. I problemi per tutti sorgeranno quando la giovane rampolla Billie, in piena crisi adolescenziale, noncurante di una misteriosa serie di sparizioni, intraprenderà una sconsiderata relazione con un ragazzo del posto di nome Ma Loute e di mestiere traghettatore. All’eclettico ed eterogeneo gruppo si aggiungerà, infatti, un investigatore con le physique du rôle di Poirot, la stazza di Nero Wolfe, e la brillantezza di una persona con problemi cognitivi mentre gli eventi si avviteranno.
Presentato in concorso all’ultima edizione del Festival de Cannes, Ma Loute è l’ultima fatica di Bruno Dumond, una commedia sopra le righe recitata divinamente da un eccezionale trio formato da Fabrice Luchini, Valeria Bruni Tedeschi e Juliette Binoche. Sulla Croisette, l’opera aveva diviso nettamente in due la platea: da una parte i sostenitori in visibilio, dall’altra i perplessi raggelati. Una simile spaccatura era dovuta dal fatto che la pellicola mescola molti generi, ripete sino allo stremo le gag più riuscite, abbonda nelle situazioni folli e sfrutta al massimo una recitazione caricaturale. Ma Loute, però, è una favola triste da cui l’essere umano ne esce deriso e un simile approccio non a tutti è andato a genio. Eclettico.
PARADISE BEACH – DENTRO L’INCUBO
di Jaume Collet-Serra con Blake Lively, Óscar Jaenada
(thriller, survivor movie)
Dopo il noir crepuscolare Run All Night, il regista spagnolo Jaume Collet-Serra torna a dietro la macchina da presa per dirigere la splendida Blake Lively nel survivor movie Paradise Beach – Dentro L’Incubo.
Legato da un flusso di costante tensione e terrore, il lungometraggio mette a confronto l’essere umano con un predatore dei mari come lo squalo, la cui figura è impressa indelebilmente nell’immaginario collettivo grazie al cult di Steven Spielberg datato 1975.
Paradise Beach è un thriller dalle sfumature horror che racconta la storia di Nancy (Lively), una giovane ragazza impegnata a fare surf vicino a una spiaggia isolata che viene attaccata improvvisamente da un enorme squalo bianco. Ferita e sanguinante, Nancy rimane intrappolata su uno scoglio e dovrà sfoderare tutta la sua forza e determinazione per non soccombere alla feroce creatura che non le dà tregua.
Brillante nella conduzione e consapevole dei propri mezzi, Collet-Serra trascina il pubblico nel cuore di un incubo letale, in cui nervi, panico e agitazione si materializzano negli occhi della protagonista e rappresentano i veri ostacoli che la separano dalla salvezza. Un blockbuster estivo che omaggia i B-Movie e convince per il suo estremo realismo e l’ottima interpretazione di Blake Lively. Avvincente.
ALTRI FILM IN USCITA
L’ERA GLACIALE: IN ROTTA DI COLLISIONE (al cinema dal 22 agosto)
di Mike Thurmeier e Galen T. Chu
(animazione, avventura, family)
Sinossi ufficiale: L’epico inseguimento della ghianda sfuggente, catapulterà Scrat nell’universo, dove accidentalmente darà origine ad una serie di eventi che trasformeranno e minacceranno il mondo dell’Era Glaciale.
Per salvarsi Sid, Manny, Diego e il resto del gruppo dovranno abbandonare la loro casa e intraprendere un’avventura ricca di comicità, viaggiando attraverso nuove terre esotiche e incontrando nuovi coloratissimi personaggi.
TORNO DA MIA MADRE
di Eric Lavaine con Alexandra Lamy, Josiane Balasko, Mathilde Seigner
(commedia)
Sinossi ufficiale: Stéphanie ha 40 anni, è divorziata e ha perso il lavoro. Si trova così costretta a tornare a vivere dalla madre Jacqueline, che la accoglie a braccia aperte nel proprio appartamento. La convivenza non è facile e le strambe abitudini della madre si rivelano il pretesto per nascondere… un piccante segreto. Quando tutti i fratelli si riuniscono per una cena, ecco che la tavola imbandita si trasforma in un campo di battaglia dove invidie e regolamenti di conti trovano spazio tra i gustosi piatti preparati da Jacqueline. Benvenuti in un universo ad alto rischio: la famiglia!
MIA MADRE FA L’ATTRICE
di Mario Balsamo con Silvana Stefanini
(commedia, biografico)
Sinossi ufficiale: Dopo il successo di Noi non siamo come James Bond, il regista Mario Balsamo torna sui temi della sua autobiografia, sostituendo questa volta al tema dell’amicizia, quello dei rapporti familiari.
Che cosa fanno, un figlio cinquantaduenne e una madre ottantacinquenne, vittime di un rapporto irrisolto e conflittuale e con una passione in comune (il cinema)? Un film documentario. Specialmente se lui è un regista, lei un’attrice (da giovane), ed entrambi hanno nostalgia di apparire sul grande schermo: con ironia e surrealismo, giocando con realtà e finzione, senza evitare i nodi (universali) della relazione parentale. E dove l’affetto si nasconde dietro recriminazioni e vendette. Tutto questo nel mentre si va alla ricerca di un film in cui la donna ha recitato sessant’anni fa, quando era una gran bella figliola: lì ebbe il suo ruolo più importante, che, per ragioni inesplicabili, non ha mai voluto vedere!
Vissia Menza & Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it
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