Correva l’anno 1990 quando al cinema uscì Pretty Woman, una della commedie romantiche più famose e popolari del decennio. Un film iconico e memorabile che fotografò nell’immaginario collettivo gli affascinanti Richard Gere e Julia Roberts, attori acclamati nel panorama hollywoodiano il cui successo ‘in coppia’ fu legato indissolubilmente ad un illustre regista che, insieme a Bob Reiner e Nora Ephron, segnò il genere ‘sentimentale’ dell’epoca: Garry Marshall.
Nato a New York 13 novembre 1934 da una famiglia benestante – il padre è un produttore cinematografico e la madre un’insegnante di danza – Marshall inizia il suo percorso artistico in televisione come autore di programmi d’intrattenimento e show, prima di focalizzare le idee, insieme a Jerry Belson, su un prodotto seriale destinato a diventare in breve tempo un vero e proprio cult. È il 1974 e sulla ABC impazza il fenomeno di Happy Days. L’interesse del pubblico è incentrato sulle vicende della famiglia Cunningham e ai numerosi personaggi che ruotano attorno alla casa di Richard (interpretato da un giovane Ron Howard) e coltivano il Sogno Americano tra amicizia, amore, divertimento, musica, e cultura dei meravigliosi anni ’50.
Successivamente, nel 1978, crea in tandem con Dale McRaven e Joe Glauberg la sitcom ‘spin-off’ Mork & Mindy, trampolino di lancio per l’illuminante carriera di Robin Williams, noto per il suo iconico ruolo nei panni dell’alieno Mork, già apparso in precedenza in un episodio della quinta stagione di Happy Days.
Accantonata l’esperienza da giornalista per New York Daily News, Garry Marshall entra nell’universo di Hollywood in qualità di sceneggiatore e nel 1982 firma il suo primo lungometraggio alla regia L’ospedale più pazzo del mondo con Michael McKean e Sean Young. Abile nel raccontare storie drammatiche con un velo di umorismo raffinato e uno stile elegante, il cineasta ha ottenuto la consacrazione definitiva con Pretty Woman e dodici mesi più tardi con il magnifico Paura d’Amare, pellicola che vede Al Pacino e Michelle Pfeiffer a recitare per la seconda volta fianco a fianco dopo il monumentale Scarface di Brian De Palma (1983). Il filone ‘dramedy’ è il suo territorio prediletto e nel periodo successivo continua ad esplorare nuovi orizzonti emotivi Un Amore Speciale e Se scappi, ti sposo, fortunatissima rom-com in cui il filmmaker torna a lavorare con Richard Gere e Julia Roberts a distanza di nove anni da Pretty Woman.
Nel 2001, Marshall scrittura la bellissima Anne Hathaway come protagonista di Pretty Princess, tratto dall’omonimo romanzo di Meg Cabot, a cui segue Principe azzurro cercasi. Tra i lavori più recenti troviamo Capodanno a New York, Appuntamento con l’Amore e Mother’s Day, la sua ultima toccante fatica che celebra la figura della mamma mettendone a nudo l’animo amorevole e dolcemente fragile durante il cammino di crescita dei propri figli.
Un maestro di grande carisma e padronanza artistica che si è spento ieri all’età di 81 anni (in seguito a complicazioni di salute) e ci lascia in dono il suo prezioso cinema e pellicole indimenticabili che resteranno scolpite per sempre nella nostra mente.
Addio Garry Marshall…
Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it
Appassionato di Star Wars e cultore della settima arte, conoscitore del western italiano e del cinema tricolore, sempre aggiornato sulle ultime cine-frontiere e produzioni internazionali (con predilezione per l’Oriente), Andrea è il fondatore del portale CineAvatar.it
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