
La locandina della mostra
Il civico museo-studio Francesco Messina è uno di quei luoghi di Milano in cui l’aria ha un profumo tutto suo. Collocato all’interno di una chiesa sconsacrata (quella di San Sisto al Carrobbio), nel cuore romanico della città, il museo ha un passato talmente unico da non poter ospitare altro che eventi singolari.
Varcando la soglia, la quiete tipica dei siti che hanno avuto una vita intrisa di spiritualità è ancora percepibile e, unitamente ad essa, si avvertono le vibrazioni altrettanto tipiche degli studi di artista. Si sente che sono mura cariche di storia, che hanno visto un’esplosione di creatività, che sono aduse ad accogliere gente e farla sentire bene.
In un posto così particolare, in cui siamo abituati a vedere esposizioni temporanee al fianco delle creazioni dell’artista Francesco Messina (che trasformò quegli ambienti nel proprio studio), non può stupire che martedì 5 luglio sia stata inaugurata la mostra IL MIO NOME È CAVALLO – Immagini tra Oriente e Occidente. Vera e propria celebrazione dell’immagine del cavallo, che propone 20 opere di maestri in arrivo sia dall’Oriente sia dall’Occidente, riconducibili al periodo dalla Roma antica all’Impero Ottomano, dal Rinascimento al Seicento.
Eccezionalmente, infatti, si possono ammirare pezzi normalmente custoditi nei musei milanesi, come l’armatura da cavallo dell’Impero ottomano conservata al MUDEC, al fianco di altri giunti da lontano – per esempio, il bronzetto di un cavallo al passo, di scuola leonardesca, in prestito dalla Cà d’Oro di Venezia e la testa di cavallo sasanide del Louvre di Parigi.
Un viaggio nel tempo, quindi, dall’antichità all’epoca recente, dai reperti archeologici ai bozzetti e modelli dello stesso Messina, in cui fil rouge è sempre il cavallo.
L’idea del cavallo come trait d’union tra passato e presente, tra Occidente e Oriente, trae ispirazione dalle pagine del romanzo Il mio nome è Rosso del premio Nobel per la letteratura turco Orhan Pamuk, un giallo ambientato alla corte del Sultano a fine ‘500, in cui si affronta il tema della convivenza tra popoli con la raffigurazione di un cavallo come protagonista di uno scontro fra tradizioni e mondi.
Prodotta da Officina Libraria e ideata da Maria Fratelli, dirigente del servizio Case Museo del Comune di Milano, la mostra curata dalla storica dell’arte Chiara Gatti sarà aperta al pubblico sino al 25 settembre 2016 con ingresso libero.

Cavallo in bronzo di Francesco Messina
INFORMAZIONI
Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto 4/A, 20123 Milano
Martedì – domenica
Ore 10:00 – 18:00
Ingresso libero
Tel: 02.88447965
Fonte e foto: ufficio stampa

Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”