Gli uccellini arrabbiati sono tornati … e “impennati” neri.
Red vive sull’isola degli uccelli insieme a tanti variopinti volatili sempre allegri e gioiosi, ma è costantemente accigliato e ha dei problemi a governare la sua ira. In questo paradiso capisce presto di non essere solo e conosce altri simili che vivono emarginati perché “diversi”: il velocissimo Chuck e l’esplosivo Bomb.
Quando, però, i maialini verdi (Piggies) invadono l’oasi felice per rubare le uova, sarà il gruppo di gestione della rabbia a cercare di salvare tutti i pulcini.
Tratto dalla serie di videogiochi ideata da Rovio per smartphone e tablet, Angry Birds è un racconto canonico che segue un percorso narrativo molto semplice e lineare senza stupire o essere molto originale (accompagnato da una colonna sonora costellata di hit contemporanee), ma è la figura del protagonista che diventa la chiave “innovativa” della vicenda.
Red è un “emarginato” dalla società perché ha la forza morale di opporsi ad una, latente, ipocrisia generale. Essere arrabbiati o pensarla in modo differente dagli altri viene percepito come un fattore discriminante che deve essere curato, e punito, attraverso sedute psicologiche in una, quasi surreale, struttura di controllo dell’idrofobia.
Ed è nel frangente in cui la comunità non percepisce l’arrivo dell’imminente pericolo perché troppo ingenua e superficiale, che la diversità del protagonista e dei suoi amici entra in gioco portando l’antieroe a diventare eroe e a guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione di tutti.
Come visto nel recente Inside Out, la caratterizzazione dei personaggi si è spostata su un livello più emotivo che comportamentale (in ciò che provano), ed è proprio la rabbia che, in questa pellicola, diventa propedeutica ai fini dello svolgimento della trama.
La storia, completamente inventata ricalcando le dinamiche del rompicapo, segue un ritmo molto pacato e ciclico nella prima parte per poi scatenarsi nel momento in cui il legame con il gioco diventa elemento integrante e raggiunge il suo apice con il lancio degli uccelli contro la fortificazione dei Piggies (il game concept reso in narrativa).
I registi Clay Kaytis e Fergal Reilly confezionano un lungometraggio che intrattiene e soddisfa il pubblico più giovane ma che, al tempo stesso, propone un sotto-testo ricco e profondo legato al tema dell’individualità all’interno della società. Un argomento molto importante per un film d’animazione che riesce a equilibrare questa “indagine” con scene d’azione esilaranti, simpatiche e caotiche.
Nel cast, a prestare le voci italiane ai pennuti, troviamo Maccio Capatonda (Red), Alessandro Cattelan (Chuck), Francesco Pannofino (Bomb) e Chiara Francini (Matilda).
Dal puzzle game al grande schermo, il battesimo cinematografico degli Angry Birds può definirsi compiuto e promosso con successo. Divertente.
Michela Vasini
Recensione pubblicata anche su CineAvatar.it
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