Anche la 69° edizione del Festival di Cannes ha alzato il sipario. Da poche ore la blasonata kermesse cinematografica ha dato il via alle sue mirabolanti anteprime. Come anticipato, è stato Woody Allen ad avere l’onore/l’incombenza di aprire le danze. Il suo “Cafè Society”, film prodotto dal colosso delle vendite online Amazon, nonostante fosse fuori concorso, era tra i più attesi (il sodalizio tra il cineasta newyorkese e questo festival è di lunga data) ed è già riuscito a dividere la critica (Cannes è magica!). In attesa della recensione, continuiamo a fare il punto su cosa è accaduto e cosa sappiamo accadrà nei prossimi giorni.
Dopo l’iniziale titubanza, gli animi si sono calmati: anche nel 2016 di Italia sulla Croisette ce ne sarà molta, a partire da quel manifesto, giallissimo, imponente, magnetico, che troneggia all’esterno del Palais. La sorpresa più grande però è arrivata durante un giorno di festa, il 25 aprile scorso, quando si è saputo che il tricolore sarebbe stato presente nella stanza dei bottoni. Valeria Golino, attrice, regista e produttrice apprezzatissima all’estero, siederà nella giuria presieduta da George Miller e contribuirà a designare quella Palmarès che è garanzia di successo e lunga vita per chi la agguanta.
Al fianco di Mme Golino spiccano due nomi: Mads Mikkelsen, che proprio qui, con la sua meravigliosa performance in Jagten (Il Sospetto), si è aggiudicato il premio per la migliore interpretazione maschile; e László Nemes, che lo scorso anno aveva conquistato tutti con il suo Figlio di Saul. Parlare di Olocausto nel 2015 e toccare il cuore di chi guarda pareva un’utopia, Nemes ci ha fatto ricredere. Il primo premio fu a Cannes, il più ambito nove mesi dopo a Hollywood. Vinse l’Oscar®.
Come ogni edizione del Festival, il numero di celebrità e di anteprime mondiali, alcune delle quali arriveranno nei nostri cinema solo nel 2017, sarà incredibile. Partendo dal Fuori Concorso, domani debutterà “Money Monster” diretto da Jodie Foster, con George Clooney e Julia Roberts; poi sarà la volta dell’ultimo lavoro di Steven Spielberg, un “Gigante Gentile” che si prospetta mastodontico; quindi i “Nice Guys” formati dalla coppia Russell Crowe e Ryan Gosling; e poi Mr. Robert De Niro, che verrà omaggiato nel Grand Théâtre Lumière con la proiezione – unica ed eccezionale – di “Hands of Stone”, del venezuelano Jonathan Jakubowicz. E non è finita qui. Aspettate e vedrete.
Passando alla main Competition, la gara sarà tra veri titani: vedremo le ultime fatiche di Pedro Almodovar, Ken Loach, Olivier Assayas, Paul Verhoeven, Sean Penn, dei fratelli Dardenne (!), dell’incontenibile Xavier Dolan (!!) e dell’eclettico Nicolas Winding Refn (!!!), per citarne alcuni. Non vorrei essere nei panni dei magnifici nove (i giurati e il loro presidente), scegliere sarà difficilissimo.
A noi non andrà meglio. Domattina dovremo iniziare a decidere quale parte della Selezione Ufficiale sacrificare per esplorare la Quinzaine des Réalisateurs, dove gli esponenti del cinema italiano non saranno pochi (“Fai bei Sogni” di Bellocchio, “La pazza Gioia” di Paolo Virzì e “Fiore” di Claudio Giovannesi). Al loro fianco vi saranno piccole e grandi novità, con piccoli e grandi cast (Gérard Depardieu, Bérénice Bejo, Dane DeHaan). Meraviglioso.
Il viaggio inizierà all’alba. Ora i sogni devono lasciare spazio alla realtà. Su MaSeDomani terremo un diario. Seguiteci.
Vissia Menza
n.d.r. le parole in rosso contengono link ad approfondimenti
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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