C’era una volta Kyuta, un bambino rimasto solo nella grande Tokyo. Un giorno, per caso, stanco e stremato, seguendo due misteriose figure, si ritrova in una dimensione parallela, in una realtà dove gli esseri umani non ci sono, in un regno popolato da animali, eruditi e attenti, che convivono pacificamente con regole ben precise, tra cui il fatto di non palesarsi a coloro che stanno al-di-là del muro, ossia a noi.
Kyuta viene preso in simpatia da Kumatetsu, un orso introverso e scontroso con un potere che non gestisce a dovere, il quale gli dà un riparo, gli insegna l’arte del combattimento e gli infonde un’autodisciplina che si rivelerà preziosa. La curiosità mai assopita su cosa accada nella città in cui è nato, porta il ragazzo a fare periodiche incursioni nella metropoli e, una volta adolescente, a dividersi tra la vita nel mondo degli animali e quella del mondo degli umani. È così che Kyuta, a poco a poco, si troverà a fronteggiare nuove sfide. Il passato, infatti, riaffiorerà e antichi segreti si paleseranno imponendogli difficili scelte, sacrifici inevitabili e facendo emergere in lui istinti sino ad allora sconosciuti.
The Boy and the Beast è l’ultima fatica nata dalla fantasia e dalla penna di Mamoru Hosoda, il regista e sceneggiatore di Wolf Children, film per il quale ha fondato una casa di produzione e ha ottenuto un tale successo di pubblico (1.26 milioni di spettatori solo in Giappone) da divenire tra i più noti e apprezzati autori di anime del suo paese. Famoso per essersi fatto le ossa in produzioni come Dragon Ball Z e Sailor Moon, e per avere in curriculum una permanenza in Studio Ghibili, il maestro approda in questi giorni nei cinema italiani con una travolgente favola.
Hosoda ci porta in una dimensione fantastica con una storia di crescita ed emancipazione incentrata su un bambino alla ricerca di un posto nel mondo. Nonostante fosse destinato a un’atroce solitudine, il suo protagonista riesce a trovare un’ala protettiva e una guida, atipica ma efficace; nonostante non avesse prospettive, si costruisce un futuro, che oggi lo pone difronte a un bivio; e, nonostante fosse un ragazzino belligerante, ne emerge un giovane abile in cerca di quiete. Lo seguiamo superare le avversità con coraggio e determinazione, e sarà proprio tanta forza di volontà, e un cuore grande, a farlo sopravvivere nel momento decisivo.
The Boy and the Beast riesce a stupire anche chi è preparato allo spettacolo. È un film avventuroso, acceso, ricolmo di eventi e sorprese. È un racconto colorato e fantasioso che attinge a leggende e realtà. È un lungometraggio che esplora l’intricato animo umano, il lato più vulnerabile, quello dei sentimenti e del senso di appartenenza. È una parabola che sale e scende tenendoci col fiato sospeso. È una battaglia con se stessi e con gli altri, con il proprio dolore e con l’altrui invidia.
Piazzatosi direttamente al primo posto del boxoffice nipponico, oggi e domani (10 e 11 maggio), questo romanzo di formazione in cui famiglia e amicizia sono solo due tasselli di un puzzle più ampio, è in sala grazie a Lucky Red ed è pronto ad assalirvi, rapirvi, farvi sognare. Unico e straordinario.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”