mi soffermo con attenzione sulla locandina sfumata del film Carol diretto dal regista Todd Haynes, mi colpisce il titolo vermiglio scritto nel mezzo a grandi lettere, un divisorio tra due donne dagli sguardi intensi, Rooney Mara sopra e Cate Blanchett sotto, una bruna e una bionda, una acerba e una matura, entrambe agghindate come era consuetudine oltreoceano negli anni cinquanta
chiudo e apro gli occhi più volte, riavvolgo la linea del tempo e mi immergo nell’immagine tra Carol e Therese, certa che il tema centrale del film sarà una relazione sentimentale tra loro, lo capisco da quegli occhi rapiti e imbalsamati nelle convenzioni sociali dell’epoca, provo sulla mia pelle la loro sofferenza causata da un amore inconsueto costellato da giudizi e pregiudizi, quel nome nel mezzo, un muro tra due donne, una barriera per
un amore conteso
rifletto
a quell’età e in quegli anni Carol sarà sicuramente sposata, avrà un marito benestante che l’ha avvolta in una pelliccia dorata, chissà un regalo per la nascita di una figlia o forse più d’una, e d’un tratto cosa le capita tra capo e collo forse in un momento di solitudine e trascuratezza da parte del consorte oppure per il carico dei figli o magari per noia, nessuno lo può sapere, uno sguardo inatteso, una calamita che sposta l’attenzione da un’altra parte, dall’altra parte, su occhi magnetici incastonati in un tenero viso di una giovane commessa di un grande magazzino
il fascino degli opposti
sì sarà così
visualizzo nella mia mente le possibili reazioni del pubblico presente e perfino di quello assente, sarà visibilmente imbarazzato di fronte a esplicite scene d’amore tra due donne, la signora anziana poche poltrone più avanti si coprirà gli occhi, la sua amica abbasserà il capo, il loro vicino non avrà più bisogno di mangiare una quantità infinita di caramelle per stare sveglio e il disagio, quello stesso disagio provato negli anni cinquanta, sarà palpabile ora in sala
sì sarà così
d’improvviso l’occhio mi cade su una frase che mi era sfuggita, lassù, in cima alla locandina del film
5 candidature ai Golden Globe
sicuramente meritati, Cate Blanchett è una garanzia, il regista pure, Rooney Mara ne sarà ovviamente all’altezza, la fotografia ci ammalierà così come i costumi e il trucco, e che dire della musica, me la sento già nelle orecchie, chiudo gli occhi per assaporarla meglio quando d’un tratto mi sento strattonare in sala, il film è appena iniziato, è buio, mi siedo e gradatamente trovo conferma alle mie supposizioni, in realtà non proprio a tutte
Carol ha una sola figlia
Elisa Bollazzi
n.d.r. Un clic QUI per legere la recensione in occasione della presentazione del film al Festival de Cannes 2014
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection
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