Dopo un weekend di pre-festival, l’attesa è finita: ancora poche ore e si alzerà ufficialmente il sipario sul 26° Festival del cinema Africano d’Asia e America Latina.
Unica nel panorama festivaliero, la kermesse milanese offre al pubblico la possibilità anche in questo 2016 di scoprire le nuove correnti artistiche che si stanno sviluppando in un continente tanto vicino al nostro, di sfatare miti e leggende e di conoscere più da vicino tradizioni e abitudini alternative alle proprie.
Come avevamo intuito dalla mostra fotografica Designing Africa 3.0, inaugurata durante il fine settimana, il motto di questa edizione è “Designing Futures”. L’obiettivo è di avvicinare lo spettatore a una dimensione artistica, creativa e innovativa diversa da quella a cui è abituato, specchio delle tre parti del mondo a cui è dedicato il festival, che evidenzi aspetti di quelle culture che normalmente rimangono confinati nei paesi di origine.
Quella che prende il via questa sera sarà una sei giorni all’insegna dell’arte e del cinema d’autore, che unisce cineasti emergenti a grandi glorie, che favorisce gli incontri con gli artisti ed offre un nutrito dopo-festival. Il tutto senza mai allontanarsi dal centro cittadino. Di nuovo, luoghi caldi saranno il Festival Center (la Casa del Pane, in porta Venezia) e i cinema San Fedele e Spazio Oberdan, oltre al Palestrina, l’Institut Français e non solo… in occasione della XXI TRIENNALE, per la prima volta la cerimonia di apertura – quella che si svolgerà tra poche ore – si terrà nella sala del Teatro dell’Arte (in Triennale).
Film di apertura sarà l’ultima fatica di Takeshi Kitano, Ryuzo and the Seven Henchmen (Ryuzo e i sette compari), una commedia che riunisce nella stessa pellicola molte glorie del cinema giapponese per raccontare la storia di sette uomini attempati alle prese con le nuove leve della criminalità. Al fianco di temi scottanti e importanti come il razzismo torna, quindi, la parentesi ludica di “E tutti ridono…” con le migliori commedie dai tre continenti selezionate in collaborazione di Gino e Michele di Zelig.
Non potevano mancare le sezioni competitive, che affiancando fiction a documentari, proclameranno il prossimo weekend i loro vincitori: il Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, con una selezione di 10 lavori di giovani registi, il Concorso Cortometraggi Africani e il Concorso Extr’A, dedicato alle opere made in Italy di quei film-maker che si confrontano con le diverse culture e esplorano temi come l’immigrazione e l’integrazione.
Prima di chiudere non si può dimenticare la presenza di “Flash” con i suoi film-evento: anteprime italiane di pellicole recenti, acclamate dalla critica se non addirittura premiate ai festival internazionali: Ryuzo e i sette compari sarà affiancato da Il monaco scende dalla montagna di Chen Kaige, da Chaotic Love poem, storia d’amore che gioca col tempo e le decadi, e ancora ci saranno il filippino Scarecrow e Stop di Kim Ki-Duk, pellicola sulle conseguenze fisiche e psichiche del disastro di Fukushima.
Sperando di vedervi numerosi nei giorni a venire, vi ricordiamo che potete trovare tutte le informazioni, qualche curiosità e gli ultimi aggiornamenti sul sito ufficiale: www.festivalcinemaafricano.org oppure www.coeweb.org
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”