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Oggi parliamo di Pierre-Auguste Renoir, fondatore dell’Impressionismo, padre del regista Jean Renoir, pittore prolifico, che il pubblico ha imparato ad amore con Il ballo al Mulin de la Galette e La Yole. Il pretesto per (ri)scoprire il maestro – e la sua predilezione per modelle ubertose, desnude, en plein air – è un film dal titolo molto intrigante: RENOIR Oltraggio e Seduzione, un documentario che ci porta nel museo che racchiude la più grande collezione al mondo dei suoi lavori più maturi, la Barnes Foundation di Philadelphia.

Renoir era il figlio di un sarto, nacque a Limonges ma dall’età di 4 anni visse a Parigi, dove dipinse sin da bambino. Iniziò decorando piatti, si affinò all’Accademia delle Belle Arti e si affermò insieme a un gruppo di amici – Pizarro, Monet e altri – dando vita ad un movimento dirompente che scosse gli ambienti della pittura, l’impressionismo. Conquistò Paul Durand-Ruel, il mecenate che permise al gruppo di “rivoluzionari” di lasciarci in eredità tanta bellezza (qui molte più righe), e conquistò pure il cuore di un collezionista d’oltre oceano, l’americanissimo dottor Albert C. Barnes, che in quel di Philadelphia iniziò a raccogliere un numero senza precedenti di sue tele.

Barnes amava Renoir in particolare quello dell’ultimo periodo, l’autore controverso, che divise la critica (e non solo): da una parte gli adoratori di un modo di dipingere sempre un passo avanti rispetto ai contemporanei e dall’altra coloro che avvertivano una stanchezza di fondo, lo trovavano noioso, talvolta addirittura fastidioso con le sue modelle formose, eccessive, dallo sguardo vacuo, poco aderenti alla realtà. È innegabile che la sua arte, ad ogni stagione della vita, virò in cerca di nuovi lidi. Le sue pennellate oscillarono avanti/ indietro da uno stile innovativo ad uno più classico e, forse, fu proprio questa situazione ondivaga a far innamorare il signor Barnes dei suoi quadri sino a lasciare ai posteri un museo ricolmo di lavori che superano in numero e qualità quelli che popolano l’immaginario collettivo.

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View of Renoir wall with ornaments ® EXHIBITION ON SCREEN

RENOIR Oltraggio e Seduzione mostra l’evoluzione, la determinazione e la passione del pittore; esalta la sensualità delle donne ritratte; e soprattutto riverbera l’energia e lo stupore che quelle opere riescono ancora a provocare. Il documentario ci porta nei locali della Fondazione, tra la gente, condivide con noi le reazioni dei visitatori, ci fa conoscere il punto di vista e le speranze di esperti e critici, tratteggia il profilo di un uomo semplice ma geniale, amante della bellezza non conforme ai canoni estetici diffusi, che non ebbe paura di spingersi oltre la corrente che egli stesso aveva contribuito a creare per rinnovarsi continuamente e vincere la sua sfida. Renoir divenne famoso e apprezzato dai suoi contemporanei nonostante dubbi, perplessità e quegli scontri che, malgrado siano durati cento anni, non hanno impedito ai posteri di amare i suoi colori vivaci e quelle forme esuberanti fissate su oltre mille tele.

Se il tentativo era di farci vedere qualcosa di nuovo e farci scoprire il lato più controverso del noto impressionista, stimolando i nostri sensi e il nostro spirito critico, allora è perfettamente riuscito. Dopo la visione del film ci viene voglia di prendere un aereo e andare un fine settimana nella verde Pennsylvania a esplorare da vicino un pezzo di Francia finito laggiù per essere chiacchierato ed ammirato per sempre.

RENOIR Oltraggio e Seduzione è diretto da Phil Grabsky (il regista di Matisse) e sarà sugli schermi italiani, ancora una volta grazie a Nexo Digital, solo oggi e domani 23 marzo. Per consultare l’elenco delle sale cliccate QUI.

Vissia Menza