Spesso il cinema ci regala sogni che vanno ben oltre la pellicola, lo schermo e il botteghino, per puntare a ciò che è più prezioso: la vita. Spesso la settima arte ci da l’opportunità di conoscere grandi personaggi che non vorremmo mai fossero dimenticati, come ad esempio Louanne Jonhson e Ken Carter.
Protagonisti di Pensieri Pericolosi (Dangerous Minds) e Coach Carter, Michelle Pfeiffer e Samuel L. Jackson interpretano molto più di una professoressa di lettere e un allenatore di pallacanestro, entrambi in luoghi di degrado sociale, riletti simbolicamente come “Arcieri di Speranza”. Già, arcieri capaci di raccogliere un’avvincente sfida: indicare possibili orizzonti a giovani che agli occhi dei luoghi d’istruzione, oppure degli stessi genitori, sono già predestinati ad un’esistenza che non permettere loro di puntare in alto.
Ma per fortuna c’è chi è pronto a scoccare ogni freccia disponibile nella propria faretra. Per fortuna c’è una professoressa, scrittrice ed ex marine, che studia ogni metodo possibile per togliere quegli strati che anestetizzano il cuore della sua classe di “outsider”. Per fortuna c’è un allenatore di pallacanestro che non vuole solo validi ‘prodotti’ da offrire ai migliori acquirenti, vuole studenti preparati, vuole ragazzi disposti a faticare e sudare per giocarsi la vittoria, insomma non vuole solo l’atleta, vuole anche l’uomo dentro l’atleta, pronto a giocarsi la partita più importante, quella della vita.
Non sono pochi gli ostacoli di chi vuole indicare agli adolescenti la rampa di lancio per l’età adulta. Se ne accorgeranno presto i nostri personaggi, entrambi alle prese con membri dell’istituto scolastico interessati a sbrigare il compito educativo superficialmente, senza scommettere davvero sui ragazzi che hanno davanti.
Ma Louanne Johnson e Ken Carter non ci stanno, loro non si piegano a un’educazione ben confezionata ma incapace di stimolare una domanda di senso. Entrambi sono disposti a faticare per educare, per tirare fuori il bene da ognuno. Anche i genitori, coloro che dovrebbero essere i primi alleati dei sogni dei figli, sono troppo bloccati dalla paura del fallimento per incoraggiarli nelle loro scelte.
Il contrario della speranza non è la disperazione, ma la paura. Paura che il fallimento sia la meta di chi ambisce a una vita migliore del paradiso facile e peccaminoso, come quello ‘gangster’, raccontato nell’omonimo brano della colonna sonora del rapper Coolio.
Che avvenga attraverso libri di poesia o “suicidi” sul campo di basket, la prima vittoria per riattivare il cuore ai grandi desideri è incontrare qualcuno, fosse anche un allenatore o una professoressa, pronto a riconoscere e stimolare la bellezza che si cela dentro chi ha sete di speranza. Ken Carter e Louanne Johnson sono questo e la loro determinazione lo dimostra. Vedere per credere.
Michele Zoani