IL BELLO, IL BRUTTO, IL CATTIVO: i film in uscita il 25 febbraio

I FILM IN USCITA AL CINEMA IL 25 FEBBRAIO

Come ogni settimana, torna l’appuntamento con “Il Bello, Il Brutto, Il Cattivo”, la rubrica dinamica e veloce con consigli mirati, pungenti ed efficaci per guidarvi alla scoperta dei film più significativi e delle novità cinematografiche del momento.

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli
(cinecomic italiano)

Cuore e acciaio, sentimento e azione, passione e tenacia, in due paroleJeeg Robot. La rivelazione del cinema italiano dell’ultimo anno, Lo Chiamavano Jeeg Robot, porta la firma di Gabriele Mainetti, regista e attore di talento che ha osato laddove altri non hanno avuto il coraggio di osare: ha riscoperto un mondo, spalancato la strada verso nuove frontiere e donato speranza ad un universo che sembra legato simbolicamente ai bilioni e al suo rinomato quartier generale di provenienza, Hollywood.
Intriso di atmosfere noir e elementi fantastici, il cinecomic è un mix spasmodico di dinamismo, violenza e accusa sociale che rifiuta ogni tipo di catalogazione e omologazione con i fratelli maggiori di Marvel e DC Comics. I protagonisti sono perfettamente inseriti nel contesto narrativo e donano ai personaggi un carica umana e un dimensione comune che crea con il pubblico un rapporto di istantanea empatia. Claudio Santamaria e Luca Marinelli, nei rispettivi ruoli di Enzo Ceccotti e del villain chiamato ‘Zingaro‘, danno prova delle loro abilità attoriali in una pellicola di genere che merita di essere considerata come un gioiello contemporaneo di stile, coraggio e impatto estetico. Sorprendente.

IL CLUB
di Pablo Larraín con Roberto Farías, Antonia Zegers, Alfredo Castro, Alejandro Goic
(drammatico)

Gran premio della giuria alla Berlinale 2015, Il Club arriva dopo un anno nei nostri cinema. La storia narrata da Pablo Larrain è quella di un gruppo di sacerdoti che vivono nella quieta campagna cilena, sospesi dagli obblighi talari, facendo ciò che più loro aggrada e non sempre secondo i dettami della Chiesa. Il giorno in cui arriva un nuovo inquilino di quella strana comune ci rendiamo conto che è un refugium peccatorum in cui coloro che hanno commesso le peggiori nefandezze attendono il giudizio divino (ma evitano quello terreno).

La pellicola di Larrain è un capolavoro di durezza, semplicità, drammaticità. Senza far leva sulla pietas, senza strapparci lacrime o impressionarci con immagini crude, ci propone un quadro agghiacciante di ciò che tutti i giorni accade senza che noi ce ne accorgiamo. Non ci provoca, non dà lezioni e non inveisce, si limita, con attenzione e intelligenza, a mostrare esseri (dis)umani senza giudicarli.

Il Club è una tragedia perfetta anche per un palco teatrale, messa in scena da attori impassibili, che ci colpiscono con le loro espressioni tanto granitiche quanto convincenti. Sfruttando una fotografia livida e gli espedienti di thriller e noir, è un film di un equilibrio spettacolare che vi entrerà sottopelle e difficilmente dimenticherete. Perfetto.

ANOMALISA
di Charlie Kaufman e Duke Johnson con Jennifer Jason Leigh, Tom Noonan, David Thewlis
(animazione)

Dopo l’esordio alla regia con l’ambizioso e distorto Synecdoche, New York, Charlie Kaufman torna dietro la macchina da presa in coppia con il collega Duke Johnson per dirigere un kammerspielfilm in stop motion, un dramma umoristico d’animazione che si consuma tra le mura di una camera d’hotel dove meditazione e introspezione convivono nella mente del protagonista. Michael Stone è un esperto del servizio di assistenza clienti che viene trascinato nel vortice esistenziale della dolce e timida Lisa con cui si trova a trascorrere la notte prima della presentazione del suo rinomato bestseller “Come posso aiutarti ad aiutarli“.
La fuga dalla realtà in chiave metaforica e dai risvolti onirici racchiude lo stile e l’essenza del cinema di Kaufman che trova in Anomalisa un punto di evasione dalle angosce e dalle paranoie personali, legate al concetto di pensiero, solitudine e di una comune fragilità insita nell’uomo. Riflessivo.

GOOD KILL
di Andrew Niccol con Ethan Hawke, January Jones, Zoë Kravitz
(dramma militare)

Il regista di Gattaca, lo sceneggiatore di The Truman Show, il padre di S1mOne torna al cinema con, nuovamente, l’attore Ethan Hawke nei panni del protagonista. Good Kill, presentato alla 71° Mostra del cinema di Venezia, ci narra la storia di Thomas un militare, un pilota di caccia prima e di droni dopo, impegnato nella lotta quotidiana ai talebani. Con lo scorrere del tempo, l’uomo sentirà sempre più la mancanza del volo e la sua coscienza inizierà a covare un dubbio: il suo operato non starà implicitamente contribuendo a creare futuri terroristi?

Il film di Andrew Niccol è un thriller, a tratti claustrofobico e, al contempo, è un dramma (soprattutto interiore) teso a portare alla luce le nuove frontiere della lotta al terrore, della cosiddetta guerra preventiva. Thomas Egan combatte una battaglia virtuale, con routine tipiche di un comune impiegato, usa un banale joystick rimanendo seduto comodamente in una stanza di comando del Nevada e, a fine giornata, torna da moglie e prole in tempo per la grigliata.

Annoverabile nel filone dramma militare, il film rimane distante da opere come The Hurt Locker e Zero dark Thirty e secondo molti soffre la mancanza di Top Gun. Nostalgico.

TIRAMISU’
di Fabio De Luigi con Fabio De Luigi, Angelo Duro, Vittoria Puccini, Giulia Bevilacqua
(commedia)

Dopo aver inanellato una serie di successi in ambito televisivo e cinematografico, Fabio De Luigi debutta alla regia con una commedia agro dolce sui rapporti personali che spesso vengono offuscati dalla routine lavorativa sempre più frenetica e preponderante all’interno della nostra vita. Tiramisù è un film che poggia le sue radici nella gestualità e presenza scenica del suo protagonista (De Luigi) che, impegnato nel doppio ruolo dietro e davanti alla cinepresa, fatica a donare alla storia un ritmo frizzante e un’approccio diversificato, troppo ancorato alla visione di un cinema consumistico e di facile fruizione. Guizzo e originalità non riescono ad emergere in una pellicola a tratti divertente e spensierata che va ad inserirsi in un panorama assuefatto di prodotti funzionali alle logiche di mercato e ad una comicità sempre più leggera. Ordinario.

GODS OF EGYPT
di Alex Proyas con Courtney Eaton, Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Geoffrey Rush
(mitologico, fantasy)

L’ultima fatica del regista de Il Corvo e Dark City Alex Poyas porta Gerad Butler e Nikolaj Coster-Waldau nell’antico Egitto per guidarli in un mondo distorto e fantastico costruito grazie all’utilizzo smodato di computer grafica ed effetti speciali che non nascondono l’impianto grottesco di una storia dalle confuse intenzioni.  A metà tra un peplum mitologico e avventura classica, Gods of Egypt viene continuamente stravolto da una visione troppo esasperata di Proyas che decide di rendere umani gli dei e trasformare inspiegabilmente i personaggi in mastodontici robot o figure dalle sembianze animali, per il gusto di non prendersi troppo sul serio. Un’operazione che però non basta per inserire la pellicola all’interno dei kolossal commerciale contemporanei, poiché la mancanza di un indirizzo e di un target di riferimento, risultano preponderanti sul mancato esito finale. Confuso.

Vissia Menza & Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it

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