Torna l’appuntamento con “Il Bello, Il Brutto, Il Cattivo”, la rubrica dinamica e veloce con consigli mirati, pungenti ed efficaci per guidarvi alla scoperta dei film più significativi e delle novità cinematografiche del momento.
Il figlio di Saul
di László Nemes con Géza Röhrig e Levente Molnár
(storico-drammatico)
1944. Saul Ausländer è prigioniero in un campo di sterminio. Saul Ausländer è ebreo. Saul Ausländer appartiene ai Sonderkommando, ossia a quel ristretto gruppo di deportati addetti al funzionamento dei forni crematori e allo smaltimento dei resti umani. Saul Ausländer aveva un figlio e, un giorno, in un ragazzino, crede di rivederlo. E’ morto. Saul Ausländer è ad Auschwitz e con i compagni sta preparando una rivolta armata ma, a quel punto, la sua battaglia cambia. Determinato, si mette alla ricerca di un rabbino per garantire alle spoglie del bambino una degna sepoltura, evitandogli la cremazione.
Il lungometraggio di esordio dell’ungherese László Nemes, dopo aver vinto il Grand Prix Speciale della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, si è aggiudicato Golden Globe come miglior straniero 2016 e il 28 febbraio correrà per l’Oscar®. Probabilmente lo vincerà, perché nel 2015 un “debuttante” è riuscito a parlare di olocausto in un modo diverso, attraverso gli occhi di Saul il prigioniero, Saul il padre, Saul l’uomo, arrivando diritto al cuore dello spettatore. In questa impresa, per nulla semplice, il regista ha avuto il supporto di un’altra persona al suo esordio: Géza Röhrig. Il poeta si trasforma in attore e diventa il nostro Saul, segnato, scavato, con uno sguardo vitreo che ci angoscia più di mille parole. Son of Saul è tremendo, straziante, mai come oggi necessario.
Steve Jobs
di Danny Boyle con Michael Fassbender, Wate Winslet, Seth Rogen e Jeff Daniels
(biografico)
A due anni di distanza dal thriller mesmerico In Trance, ingiustamente condannato dalla critica nonostante il suo intrigante alone criptico, Danny Boyle torna dietro la macchina da presa per rappresentare uno spettacolo diviso in tre atti in cui il protagonista assoluto è il “main brain” e co-fondatore di Apple Steve Jobs, interpretato da Micheal Fassbender. Basato sulla biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson, il film è un long take frammentato di sequenze provvidenziali che scandiscono tempi, dialoghi e situazioni e contribuiscono a creare un vivido ritratto di vita, rivoluzione e fragilità di una sorta di disadattato sociale che fatica a interagire con i suoi simili e si rifugia nella tecnologia. Come un maestro d’orchestra che dirige i suoi musicisti, il Jobs di Fassbender si muove dietro le quinte in totale disinvoltura, merito di una regia attenta ed equilibrata e uno script, firmato da Aaron Sorkin, semplicemente brillante. Orchestrale.
The Pills – Sempre meglio che lavorare
Luca Vecchi con Matteo Corradini, Luigi Di Capua, Luca Vecchi, Giancarlo Esposito, Gianni Morandi e Francesca Reggiani
(commedia)
Dallo stratosferico successo su Youtube al debutto sul grande schermo, il trio romano The Pills (Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini) si cimenta in un lungometraggio incentrato sulla crisi generazionale e sulla battaglia ideologica rivolta all’emancipazione. Luigi, Matteo e Luca sono amici d’infanzia e all’alba dei 30 anni non hanno per nulla voglia di prendersi sul serio. Le priorità dei tre giovani sono fumo, caffè e una marea di idiozie, snobbando oltremodo stage, tirocini e proposte di lavoro, un duro nemico contro cui combattere e che a distanza di tempo continua a voltar loro le spalle. Paladini 2.0 dell’immobilismo post-adolescenziale, i The Pills raccontano il mondo di oggi attraverso uno stile fresco e pungente costantemente in bilico tra finzione, realtà e citazionismo filologico. Un volo pindarico nel moderno surrealismo. Eclettico.
Piccoli Brividi
di Rob Letterman con Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush e Amy Ryan
(commedia per ragazzi)
La celebre collana di libri per ragazzi sbarca al cinema nel film Piccoli Brividi (titolo originale Goosebumps, letteralmente ‘Pelle d’oca’), adattamento diretto dal regista di Mostri contro Alieni Rob Letterman e interpretato da Jack Black Amy Ryan, Dylan Minnette, Ken Marino, Jillian Campana, Odeya Rush e Ryan Lee. Il film segue le vicende del giovane Zach Cooper (Minnette) che si trasferisce con la sua famiglia in una nuova abitazione. Il ragazzo si accorge ben presto che il suo vicino di casa (Black) in realtà è un misterioso scrittore di romanzi ‘horror’. Quando le mostruose creature ideate dall’autore prendono vita, Zach si rivolge ad Hannah (Rush), nipote dello scrittore, per tentare di salvare la città dalla minaccia di incredibili forze maligne. Fantasioso.
Se mi lasci non vale
di Vincenzo Salemme con Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Tosca D’Aquino, Paolo Calabresi, Carlo Buccirosso e Carlo Giuffrè
(commedia)
Vincenzo Salemme riassapora la magia del set con il nuovo Se mi lasci non vale, commedia degli equivoci all’italiana che riflette con ironia sul ruolo dell’attore e sul teatro in senso metaforico. Vincenzo (Salemme) e Paolo (Calabresi) condividono un destino comune: sono stati lasciati dalle rispettive compagne. Per cancellare le delusioni e riprendere possesso della propria vita, i due escogitano un piano machiavellico per infliggere alle loro ex gli stessi torti subiti e portare a termine la vendetta. Una parabola rocambolesca e dissacrante in cui gli interpreti danno prova della loro recitazione a conferma della tesi secondo la quale il successo di una pièce è basato sull’ego (alter) e la capacità espositiva degli attori. Situazioni paradossali, battute frizzanti e una sceneggiatura gradevole consentono alla pellicola di superare lo standard delle produzioni comiche italiane e guadagnare il favore del pubblico. Scoppiettante.
Vissia Menza & Andrea Rurali
Articolo pubblicato anche su CineAvatar.it
Last update: domenica 24 gennaio 2016 alle 9.05
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