Un film perso e ritrovato: DELUGE (1933)

Ho la buona abitudine di frugare nei cestoni degli autogrill e nello scaffale “offerte speciali” delle videoteche. Stavolta ho pescato un’autentica rarità (ma l’ho scoperto dopo): una copia in edizione numerata di un film di soli 67 minuti dal titolo a me completamente sconosciuto, che ho acquistato per pura curiosità: LA DISTRUZIONE DEL MONDO (DELUGE) un catastrofico in bianco e nero prodotto nel 1933 dalla RKO.

Dopo una misteriosa eclissi di sole e fortissime tempeste magnetiche, che gli scienziati non avevano previsto e che interrompono tutte le comunicazioni, una serie di violentissimi terremoti in California provoca un’immensa onda di marea, che parte dalla costa occidentale del Nord America ed arriva fino a New York. Quando le onde sommergono e distruggono la città l’avvocato Martin (Sidney Blackmer) viene separato dalla sua famiglia. Per alcuni giorni crede di essere l’unico essere umano rimasto in vita, finché non incontra la campionessa di nuoto Claire (Peggy Shannon). Insieme partono verso l’entroterra, e spesso sono costretti a battersi per sfuggire a violente bande di saccheggiatori. Dopo mesi di cammino raggiungono una comunità di sopravvissuti che tenta di ricostruire una nuova società. Quando la coppia vi si è stabilita con successo, miracolosamente Martin ritrova sua moglie Helen (Lois Wilson) e le sue figlie. Claire ha condiviso molto con Martin nel periodo in cui erano insieme, ed Helen lo capisce: non c’è niente da perdonare. Claire è disperata, vuole farsi da parte ma pensa di non poter vivere senza l’uomo che ama. Alla fine si fa coraggio, decide di lasciare la comunità e parte da sola incontro alla sua nuova vita.

DELUGE può essere considerato il primo film della storia a tema post-apocalittico. A differenza di molti film catastrofici successivi, il disastro (in questo caso il terremoto seguito da tsunami e distruzione dell’intero Nord America) avviene durante i primi 20, intensissimi minuti. Il resto del film è realizzato nello stile melodrammatico tipico degli anni ’30, e segue la vita e le avventure dei sopravvissuti fino a sfociare in un audace (almeno per l’epoca) triangolo amoroso. Ha però il pregio di proporre un’eroina insolitamente molto forte e autonoma, che fugge metodicamente da tutti i maschietti che si offrono di salvarla, e sceglie infine di salvarsi da sola.

Il debuttante regista Felix E. Feist (1910–1965) era figlio di un produttore (in seguito ha lavorato a decine di onesti B-movie ed è stato un pioniere delle serie tv) e all’epoca aveva 23 anni. Gli attori non erano certo delle star. Siamo perciò di fronte ad una pellicola a basso costo.

Eppure DELUGE ha qualcosa che è rimasto nella memoria di molte migliaia di spettatori e soprattutto di tanti addetti ai lavori: la potente scena iniziale del terremoto-maremoto, con crollo e distruzione totale di Manhattan. Fu realizzata con una ricostruzione in miniatura di tutti i grattacieli, eretti con migliaia di cubetti di legno e demoliti a colpi di manualissime secchiate d’acqua. Eppure riesce ad essere tutt’ora molto spettacolare e suggestiva, con buona pace degli specialisti in effetti speciali digitali e di Roland Emmerich, che la omaggiò copiandola quasi alla lettera nel suo THE DAY AFTER TOMORROW (2004).

Miniature ed effetti speciali furono infatti curati dal grande Ned Mann, che l’anno successivo si trasferì in Europa e in Gran Bretagna lavorò fra l’altro al capolavoro di William Cameron Menzies LA VITA FUTURA (Things to Come), tratto nel 1936 dall’omonimo romanzo di H.G. Wells. L’ultimo film della sua carriera fu, incredibilmente, MIRACOLO A MILANO di Vittorio De Sica, per il quale nel 1951 realizzò la scena dei poveri in volo.

Nel 1936 la Republic Film acquistò DELUGE e negli anni la pellicola fu brutalmente saccheggiata: l’impressionante sequenza dell’onda che distrugge New York fu utilizzata per diversi nuovi film, fra cui DICK TRACY vs. CRIME INC (1941) e KING OF THE ROCKET MEN (1949).

Il film nella sua integrità era caduto nell’oblio e dato per perso fino al 1981, quando in una cineteca di Roma (oltre che in Italia il film era stato distribuito anche in Finlandia e Portogallo) fu ritrovata una copia tagliata di 10 minuti e mediocremente doppiata in italiano. Ricostruito e restaurato, DELUGE è stato ripresentato con sottotitoli inglesi tratti dalla sceneggiatura originale, fortunosamente recuperata dagli archivi della RKO. Risulta perciò alquanto straniante, durante la visione, il contrasto fra il modesto audio italiano (in una traduzione e un doppiaggio a dir poco dilettanteschi) e i sottotitoli: spesso non coincidono nel testo e a volte nemmeno nel senso, e ci sono curiose sostituzioni di nomi, probabilmente spiegabili dal fatto che la distribuzione avvenne in epoca fascista.

Nei titoli di coda scorre una scritta piuttosto minacciosa, che ricorda come Dio avesse promesso a Noè che non ci sarebbe mai stato un altro diluvio: frase che in quest’epoca di riscaldamento globale risulta parecchio inquietante.

M.P.

Leave a Comment