siamo in tanti questa sera in sala, tutti pigiati, le aspettative sono alte, il cast d’eccellenza Charlotte Gainsbourg, Izia Higelin, Tahar Rahim, Omar Sy, la regia una garanzia, Eric Toledano e Olivier Nakache, nomi che rimbalzano da una bocca all’altra in quei delicati momenti prima del buio, nomi e commenti, Charlotte figlia d’arte di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, Rahim figlio di modesti immigrati, Izia attrice cantante autrice compositrice superlativa a soli venticinque anni, un prodigio, Omar di famiglia umile, Quasi amici, sì, Quasi amici, già è vero, è lui, ora ricordo, si spengono le luci, salticchiamo euforici sulle poltrone in fibrillazione per questa nuova storia che sta per farsi varco dentro di noi, una nuova storia ogni giovedì sera, da anni
a luci spente
ehilà
l’incipit è trainante
si balla anche stasera e al ritmo brioso di una musica spumeggiante degli anni ’30 in un ristorante di lusso, scintille nell’aria, la torta nuziale, quel profumo di borghesia, sfarzo oro argento pietre preziose gioielli abiti eleganti fino a un cambio di scena rapido verso l’altra faccia della realtà
fronte retro
bianco e nero
bianchi e neri
ricchi e poveri
le cucine del ristorante, cuochi e camerieri di colore sfatti dalla fatica, la fretta, il sudore, sento la loro stanchezza, il davanti e il dietro, l’oro e il ferro, è tutto chiaro fin dall’inizio, le tematiche del film scorrono davanti ai nostri occhi prima ancora di vederle
immigrazione
integrazione
clandestinità
solidarietà
ingiustizie
burocrazia
sicurezza
amicizia
sacrifici
identità
lavoro
truffe
potremmo anche andarcene ma la pellicola incalza e non riusciamo a staccarci da quelle poltrone stiamo aspettando la voce più importante dell’elenco, sappiamo che è lì dietro l’angolo, la cerchiamo con occhi spalancati e orecchie ampie incollati allo schermo ingoiamo tutto con piacevole avidità ed eccola in arrivo, la vediamo entrare a passo felpato con delicatezza, la voce più importante dell’elenco
L’AMORE
lui guarda lei
lei guarda lui
noi guardiamo entrambi guardarsi
e
ci immedesimiamo
un volo nel cielo stellato
Samba/Omar immigrato clandestino sul punto d’essere rimpatriato dopo un decennio di duro lavoro in Francia un uomo a modo, eppure invisibile per la legge ma ben visibile per Alice/Charlotte donna d’affari affetta da stress prolungato, ora in malattia per recuperare il controllo della propria vita
lui guarda lei
lei guarda lui
si vedono
un colpo di fulmine
una storia d’amore così improbabile tra una donna ricca e depressa e un clandestino disperato e onesto ma la magia è magia e la scintilla è scoccata in quel preciso istante né prima né dopo, si intravede appena ed è destinata a ingigantirsi, lo so, lo sappiamo tutti, il pubblico presente e perfino quello assente, l’empatia è contagiosa, parteggiamo in coro per loro
il film è perfetto, scorre veloce incastonato da perle rare, battute esilaranti, improvvisazioni musicali sorprendenti, una per tutte lo spot della coca cola a mezz’aria, da Oscar, colpi di scena funzionali, ora c’è tutto, anche l’amore, gli ingredienti sono ben amalgamati, la seconda parte più lenta della prima, non si può negarlo, una debolezza per alcuni, pause di riflessione per altri
il film è finito
si accendono le luci
ci si guarda
e inizia lo scambio di pareri
bello un po’ lenta la seconda parte direi bellissimo da rivedere lei è stupenda allora abbiamo visto un film diverso bella la battuta esci ancora con la depressa e il finto brasiliano un portento si è mangiata i due macarons ingrata cosa puoi dare tu a una donna lo sa lui cosa può dare a una donna tanto amore dolcezza delicatezza cosa ne sai tu della mia vita
il custode ci butta fuori e abbassa la saracinesca
continuiamo in strada
sembri la BBC quel ballo brasiliano lui e lei magico tutto ruota intorno al tema delle identità sì è vero gli attori stessi qui stranamente mantengono la stessa identità della loro vita reale lei esile lui solido lui le regala la sua maglietta amuleto da cui mai si sarebbe separato e lei alla fine gli porta la giacca se dai ricevi così è la vita una vita corretta
senzanemmenouniniziodivizio
Elisa Bollazzi
Artista e scrittrice si diletta a trasformare in un flusso di parole la sua vita itinerante da una galleria a un museo da una sala cinematografica a un teatro da un incontro con l’autore a una biennale.
Inizia a scrivere a sei anni sotto l’amorevole guida dell’adorata maestra Luigia. Dapprima le vocali: 40 a 40 e 40 i 40 o 40 u in seguito le consonanti, 40 per ognuna e quindi tutte in fila. Di lì a poco vocali e consonanti abbracciate in mille modi all’apparenza indecifrabili: ab ac al am an ao ar as at au av az Ba bo bu Ca cc ci cr cu Da du Aa dd nn pp ss vv zz, inspiegabili suoni che d’un tratto trovano un senso e come d’incanto si trasformano in parole e pensieri. Elisa sa guardare, ascoltare, pensare e ora anche scrivere: il gioco é fatto!
Dal 1990 si dedica con devozione al suo Museo Microcollection