PAN – VIAGGIO SULL’ISOLA CHE NON C’è, il film in 3D diretto da Joe Wright e sceneggiato da Jason Fuchs (L’ERA GLACIALE 4), è nei cinema da qualche giorno. Protagonista è Peter (Levi Miller), un dodicenne combinaguai che una notte scoprirà l’esistenza dell’Isola Che Non C’è con tutti i suoi pericoli, i suoi segreti e le tante meraviglie. Questa nuova avventura dell’eterno bambino si propone come prequel della favola che ci ha accompagnati durante l’infanzia. Con un cast stellare (Hugh Jackman, Rooney Mara, Amanda Seyfried, Garrett Hedlund e Cara Delevigne) e una colonna sonora audace (Nirvana e Ramones, tra i tanti), l’opera incontra il gusto dei piccoli, non del tutto quello degli adulti.
RECENSIONE
C’era una volta Peter Pan, l’eterno bambino che sapeva volare e viveva sull’isola che non c’è. Capobanda dei bimbi sperduti, trascorreva una infanzia senza fine, divertente e movimentata. Molte, infatti, erano le incursioni nel nostro mondo e molte le occasioni di affrontare Capitan Uncino. Di avventura in avventura, un giorno… siamo diventati adulti, ci siamo lasciati alle spalle le favole della buona notte e abbiamo chiuso coi sogni fanciulleschi. Ma Peter ci è rimasto nel cuore e ci piace ancora oggi condividere con lui piccole parentesi quotidiane in cui giocare dimenticando la nostra età anagrafica. E cosi, mentre BIANCANEVE e la sua bellezza sono scivolate nell’oblio, abbiamo dimenticato interi passaggi di FANTASIA e fingiamo che sia esistita solo una versione di CENERENTOLA, Peter Pan è restato con noi.
In questo caldo autunno 2015 il racconto centenario torna su grande schermo. Forte delle nuove frontiere tecnologiche e di un team di persone fantasiose, il regista di ESPIAZIONE (e ANNA KARENINA) Joe Wright fa rivivere il nostro compagno di giochi e lo rianima con un cast di superstar e con una sceneggiatura scritta da Jason Fuchs, qui per la prima volta alle prese con un film live action (ndr Fuchs ci ha regalato l’ERA GLACIALE 4, un autore quindi non nuovo ad avventure colorate che fanno la gioia di tutta la famiglia).
E il PAN 3D nei cinema in questi giorni mostra davvero non poche novità. La storia, seppur ancorata alla nota favola, è a sé stante e si presenta come un prequel. Ci fa conoscere Peter, ci porta su l’Isola che non c’è, ci fa incontrare Barbanera e Capitan Uncino (per ora senza uncino) e intravediamo in qualche fotogramma pure Trilly. Tutto è variopinto, esplosivo, luminescente. Tutto pare piacere ai piccoli in sala che ridono, commentano, seguono attenti quel bimbo alla ricerca delle fate. Noi adulti, invece, in men che non si dica siamo travolti da un vortice di perplessità.
La versione 2.0 di PETER PAN è un bel po’ diversa da quella tradizionale. Ci ricorda molte fanta-pellicole campionesse al box-office. L’atmosfera inizialmente è alla Christmas Carol poi si tuffa in Neverland, la magia è di Avatar e nell’aria c’è un rarefatto odore di storia ricercata in procinto di sgretolarsi da un momento all’altro. L’eroe in erba sfida chi ha il potere, vola per caso, si ritrova prigioniero in un luogo misterioso e diventa amico di un giovanotto soprannominato Uncino. C’è proprio poco di quanto ricordassimo, a parte i nomi e altre minuzie, ma udiamo i più giovani ridere felici quindi decidiamo di stringere i denti e sopportare questa rivisitazione, che alle nostre orecchie stride veramente troppo.
Quindi, cari genitori, siete avvisati: se volete che i vostri pargoli vivano un’esperienza avvincente, sognino ad occhi aperti, tifino per i buoni e rincasino esausti (ma felici) dovrete scordare il passato altrimenti soccomberete e, con l’ingresso in scena di Barbanera/ Hugh Jackman, una sensazione di insofferenza potrebbe impossessarsi di voi.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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