Dopo il regista Nicolas Winding Refn, ieri è stato il giorno di uno degli attori ricorrenti nei suoi film: Mads Mikkelsen. La conversazione pomeridiana con l’attore danese è stata l’evento del giorno. Due ore a ruota libera, tra una battuta e l’altra, passando con disinvoltura dalla lingua inglese a quella francese, durante le quali abbiamo ripercorso una carriera immensa, iniziata in maniera vulcanica tardi ma ancor prima di finire la scuola. Perché Mads è stato un ginnasta e un ballerino sino ai trent’anni poi, data la carriera inesistente, ha preso coscienza della sua predilezione per il lato drammatico della danza ed è tornato tra i banchi, dove ha iniziato a mietere successi.
Da quando un regista sconosciuto lo volle nel proprio film (PUSHER, ndr) le carriere di entrambi non si sono più arrestate. Refn era dietro la macchina da presa, Mads davanti (e l’anno dopo finì gli studi). Non è quindi difficile comprendere che inizialmente non avesse un agente e che non abbia mai avuto problemi nel rimediare una parte. Il tassello più importante è che parliamo di una persona che allora aveva già 30 anni (e una bimba che imparava a parlare – e tra poche righe capirete il motivo di questo inciso).
La chiacchierata di ieri è stata contraddistinta da un clima giocoso e dalla ricchezza di aneddoti– con un simile esordio d’altro canto era inevitabile. Procediamo con ordine. Partiamo da BLEEDER, il secondo film diretto da Refn. Il suo personaggio era un vistoso alter ego del regista, Refn decise quindi di metterlo nella condizione di entrargli nella testa, affittò una sala cinematografica e gli impose di guardare cinque pellicole al giorno per settimane. Un inferno di solitudine e assenza di popcorn (battuta).
Ma non è finita qui. Impersonando in PUSHER un brutto ceffo, Mikkelsen aveva un bizzarro taglio di capelli e il corpo ricoperto di tatuaggi eccentrici, cosa che impensierì non poco i genitori dei compagni di scuola della figlia anche perché la piccola, alla domanda “dove si trova tuo padre?” rispondeva candidamente “in prigione”. (gulp). Per fortuna, in poco tempo la sua fama è divenuta internazionale e gli animi si sono quietati.
Mads Mikkelsen è considerato da molti come uno dei migliori cattivi della storia della saga di JAMES BOND peccato che all’epoca di CASINO ROYAL non avesse ben chiaro con cosa avesse a che fare. Non aveva mai visto un Bond movie e, conseguentemente, non gli aveva mai dato il giusto peso. Fu la prima londinese, con cinquantamila (!) persone, ad aprirgli gli occhi, oltre a fargli incontrare la Regina (con Judy Dench che lo teneva – amabilmente – sotto controllo prima che “facesse un casino”). Inutile dire che con STAR WARS non andò meglio, anche in quel caso non aveva mai visto un episodio ma ieri ha promesso che a breve si cimenterà in un colossale recupero.
In sala le risate erano fragorose mentre la carrellata scorreva impetuosa verso una meta che abbiamo raggiunto in un paio di ore. Tra film preferiti (in primis TAXI DRIVER), attori che stima (tutta l’onda anni ’70 americana con De Niro, in testa) e progetti futuri (tra cui non vi è il cruccio di stare in regia – alleluja), siamo arrivati alle tanto attese domande del pubblico e solo a quel punto ci siamo accorti di quanto il nostro percepito fosse distorto: tutti erano sull’orlo della disperazione per la chiusura di HANNIBAL, la serie TV americana che attinge ai libri di Thomas Harris, arrivata “solo” alla terza edizione. Neppure sapevo esistesse!
Obbligatorio quindi consigliare ai tanti fan presenti, di recuperare i film come LA CHASSE (da noi uscito col titolo “Il Sospetto”) la trilogia di PUSHER e la commedia spagnola TORREMOLINOS ’73 (diretta da Pablo Berger, il regista di BLANCANIEVES).
Chiudiamo condividendo una scoperta: sapevate che Mikkelsen ha partecipato a un video di Rihanna? Il titolo è “Bitch Better Have My Money” e pare sia stata un’esperienza surreale ;)
Vissia MENZA
Nota: cliccando su nomi e titoli evidenziati potete leggere i relativi approfondimenti
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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