Recensione Io sono di legno di Giulia Carcasi

Entrare senza chiedere il permesso, a volte, può significare spalancare una porta, mettere in luce aspetti volutamente lasciati nascosti, ma anche fare ordine, ripercorrere gli stessi passi. Così Giulia trova il diario di Mia, sua figlia, nel tentativo di riuscire ad intrufolarsi nella sua vita, nei suoi pensieri. Improvvisamente tutto prende forma, le voci si scontrano e si sovrappongono: anche lei racconta il fiume in piena che scorre oltre la terraferma, il legno che nasconde le ferite, le matrioske che contengono paura e delusione, quella debole catena del bene che però non si spezza. È una lettera di scuse quella che apre il libro: le scuse perché si è dovuto sfogliare qualcosa di così intimo come le proprie parole, ma soprattutto le scuse per non essere riuscita a capire abbastanza della bambina che è diventata dolorosamente donna. È invece un invito, un inno alla vita, alla ricerca della felicità quello che lo chiude: come a ricordare che è sempre il tempo giusto per rincorrere l’amore, che siamo parti di ingranaggi complessi, pezzi unici di una vasta collezione.

Giulia Carcasi

Poco a poco si delineano somiglianze e differenze: c’è chi sceglie e chi si fa scegliere, chi vive di giorno e chi di notte, chi ha il bisogno continuo di raccontarsi e chi invece preferisce raccontare, chi ha preso le decisioni sbagliate e chi quelle giuste; ci sono una madre e una figlia a confronto: due generazioni e due mondi forse non troppo lontani.

Giovanna Puccio

SCHEDA LIBRO
Autore: Giulia Carcasi
Titolo: Io sono di legno
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
ISBN: 978-8807883736

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