Tre anni più tardi, partendo da un finale che offriva pochi spunti creativi per proseguire il racconto, i produttori hanno deciso di riprovarci. Hanno chiamato un regista promettente, Ciaran Foy, gli hanno disegnato una location con una casa dal passato sufficientemente tragico e gli hanno detto di dar vita ad un sequel in grado di stupire e terrorizzare nuovi e vecchi spettatori. Insomma, gli hanno affidato l’ingrato compito di superare un successo di pubblico e critica. Quasi un’istigazione al suicidio professionale o, da un’altra angolazione, una gran dichiarazione di fiducia nelle sue abilità. E il risultato è stato incredibile.
SINISTER 2, con solo un volto amico, quello dell’ex-poliziotto So-and-So/James Ransone, ancora più spaventato rispetto al primo episodio, narra la storia di una donna, Courteney Collins, che fugge con i due figli da un marito e padre violento. Courtney trova riparo in un’altra cittadina, nella casa di amici, in una bella villetta prossima a una chiesa, immersa nel verde, in cui spera di ricominciare. Purtroppo, però, sotto quel tetto è stata sterminata un’intera famiglia, bambini compresi. E proprio i bambini saranno i veri protagonisti del suo nuovo incubo.
L’uomo nero, il Bughuul, colui che seduce gli animi più puri e innocenti, il grande amante dell’arte con un debole per il cinema, come scopriremo oggi, continua ad allargare le fila dei suoi adepti, mietendo giovani vittime, e questa volta raggiunge l’impensabile: mette i due fratelli, i figli della nostra eroina, uno contro l’altro. E noi rimaniamo col fiato sospeso in attesa che arrivi il peggio. Perché, siamo sicuri che, prima o poi, qualcuno farà una brutta fine.
Viene presa di mira una famiglia disfunzionale per cui simpatizziamo subito e Ciaran Foy con la sua telecamera riesce a sorprenderci oltre ogni aspettativa. Gioca talmente bene coi tempi della suspense, da trasformare in imprevedibile anche ciò che è prevedibile. Ci ci fa sussultare in continuazione. Il regista si dimostra un gran conoscitore del genere umano e conquista tutti, spettatori esigenti compresi. La sua tecnica è semplice ma efficace e, soprattutto, non gli impone di rinunciare alle regole di un buon horror. Il buio, gli scricchiolii, le mura domestiche che diventano una gabbia, bimbi dolcissimi che si tramutano in essere inquietanti, improvvise apparizioni, non manca nulla. E’ la dilatazione dei tempi a garantire il successo.
SINISTER 2 è bello e funziona a meraviglia. È un horror adatto ai vari palati, non impone di aver visto il primo episodio e ha un ritmo incalzante, motivo per cui riesco a perdonargli l’unica virata che, seppur comprensibile, mi è parsa esagerata. Ovviamente, non vi dirò qual è. Trovatela e tornate a raccontarcela. Nel mentre, vi lasciamo con un assaggio di suspence ;)
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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