La versione seducente, avventata e tecnologica di Arsenio Lupin; una spia russa dai modi letali che parla come un troglodita; e un abile meccanico della Germania dell’EST, che riesce a trasformarsi in femme fatale una volta varcato il Muro di Berlino, sono i protagonisti della nuova fatica di Guy Ritchie da oggi al cinema. OPERAZIONE UNCLE è uno spy movie con vena sarcastica, in stile retrò, con personaggi che scimmiottano James Bond dell’era Connery o, se preferite, i recenti KINGSMAN.
L’opera è foriera di una lunga serie di nuove avventure e si lascia dimenticare con la medesima velocità con cui riesce a farsi amare dal pubblico in sala. Il film è, infatti, un equilibrato mix di divertimento, azione, bellezza, sorprese e situazioni prevedibili in stile vintage (si rifà alla nota serie TV degli anni ’60).
Questa è la storia di tre persone diverse, tutte con un passato da espiare, che diventano agenti sotto copertura quasi per caso, e si ritrovano a dover dipendere una dall’altra per rimanere in vita, sgominare i cattivi e salvare il mondo. Insieme, riescono a sopravvivere a una missione impossibile che pare non avere mai fine. Valicando un confine dopo l’altro, affrontando un numero infinito di traditori e tirando più di un cazzotto – senza mai rinunciare ad acume e bon ton – l’agente CIA Napoleon Solo (Henry Cavill), quello del KGB Illya Kuryakin (Armie Hammer) e la bella Gaby Teller (Alicia Vikander) si candidano a diventare i nuovi beniamini dell’autunno.
Guy Ritchie torna dietro la macchina da presa come piace a lui (e a noi): cazzotti, azione, battute dissacranti in una pellicola girata con ritmo e classe. Attento al particolare, soprattutto a emanare fascino, il suo nuovo lavoro è visivamente seducente, con dialoghi accattivanti e ricchi di sorprese, ed offre con garbo tanto spettacolo. Da questo punto di vista, quindi, il regista britannico ha centrato l’obiettivo.
Gli attori sono indubbiamente bellocci, la storia è spassosa e intrigante, le immagini sono squisite. Operazione UNCLE piacerò nonostante vi sia più di un però. I protagonisti non mi hanno, infatti, conquistato, come di solito accade in presenza di un forte e affascinante agente sotto copertura. Tra omaggi al passato e attenzione all’estetica (ai limiti del maniacale), la vita pare svanire con l’incedere del racconto. Il risultato è un film patinatissimo che emana poca energia. Per intenderci, ricordate l’effetto dirompente che fece l’ingresso in scena del nuovo James Bond alias Daniel Craig? Mi riferisco al memorabile inseguimento che si concluse con botte da orbi e il divo un attimo prima sporco e sudato (imprevedibilmente sexy) e poco dopo lindo, profumato e, di nuovo, estremamente sexy con indosso un impeccabile completo su misura. Ecco, tutta quella fisicità qui manca del tutto.
Mettiamola così, OPERAZIONE UNCLE è perfetto svago da venerdì sera con gli amici o con la fidanzata. Di bellezza e risate ce n’è in abbondanza. Il livello è superiore alla media ma, questa volta, Guy Ritchie non è riuscito a superare se stesso e ha confezionato un bel vedere. Tutto qui.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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