Nella desolazione di un mondo spettrale, quasi interamente annientato da una imprecisata apocalisse certamente causata dall’uomo, un adulto e suo figlio provano a ricostruire un’esistenza, tra la ricerca disperata del cibo e la fugace difesa del poco che è rimasto loro.
Viene da domandarsi perché: il futuro è più che incerto, appena venato da una flebile speranza. La madre del bimbo è fuggita, incapace di accettare quello che era accaduto e di immaginare una vita che si prospettava assurda e improponibile.
Eppure, i due resistono, si muovono sulla Strada, luogo mitologico di tanta letteratura. E il romanzo di Cormac McCarthy diventa essenzialmente la storia di un rapporto.
“Tutto bene?, chiese l’uomo. Il bambino annuì. Poi si incamminarono sull’asfalto in una luce di piombo, strusciando i piedi nella cenere, l’uno il mondo intero dell’altro.”
Anche qui, viene da domandarsi perché: se è naturale che per un bambino l’unico genitore rimasto costituisca l’unica linea di orizzonte, non è del tutto automatico anche il reciproco sentimento del padre. Lo si comprende forse meglio seguendo lo sguardo del narratore, che poco a poco comincia a mettere a fuoco principalmente il figlio. Nonostante tutte le loro drammatiche peripezie, gli incontri drammatici, le difficoltà insuperabili, nel bimbo vediamo crescere una speranza quasi immotivata, proprio mentre il padre sta cedendo alla stanchezza e alla malattia: suo unico obiettivo è la salvezza del figlio, a costo della sua stessa vita, in una sorta di paradosso che paradosso non è. Se volessimo ragionare con pura logicità, il padre dovrebbe cercare di mantenersi il più possibile in forma, in modo da poter difendere il sangue del suo sangue. Ma la fredda logica cede – come è giusto – il passo al Sacrificio. E gli ultimi passi del bimbo con il padre diventeranno i primi passi del bimbo in cammino con una comunità. Da sempre, quando tutto crolla, salvezza.
Ce la caveremo, vero, papà?
Sí. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Sí. Perché noi portiamo il fuoco»
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Cormac McCarthy
Titolo: La strada
Traduttore: Martina Testa
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Pagine: 220
ISBN:978-8806219369
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.