Di cosa parliamo quando parliamo di Italia?
Certo, parliamo – e ne dobbiamo parlare sempre di più – di criminalità organizzata, di corruzione, di assistenzialismo, di grandi opere incompiute.
Ma dovremmo – e ne sono piuttosto convinto – parlare anche di altro.
Dovremmo parlare della P101, nata dalla fantasia e dalla professionalità di un gruppo di ingegneri Olivetti: lo sapevate che il primo PC da tavolo non è nato in un garage negli States ma dalle parti di Pisa?
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Dovremmo parlare della Valentine, che non era soltanto una macchina da scrivere ma qualcosa di più: un oggetto bello, trendy, dalle linee armoniose. Una sorta di status symbol, coloratissimo, persino seducente: vi rendete conto che quando fu creata da Ettore Sottsass nel 1968 conteneva già tutte le caratteristiche dei “must to have” odierni, inclusi i progetti Apple? Il successo commerciale non fu enorme, ma quello glamour decisamente si: Valentine compare in un frame di “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick (1971) e fu fotografata in mano alla coppia Richard Burton – Liz Taylor.
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O forse dovremmo parlare di Massimo Marchiori, matematico italiano classe 1970 che nel 1995 diede vita a Hyper Search, primo algoritmo al mondo a effettuare ricerche online usando il concetto dell’iper-informazione, cioè selezionando i risultati offerti agli utenti anche sulla base della relazione fra una singola pagina e il resto del mondo web. Lavoro tanto apprezzato da essere stato citato da Sergey Brin e Lawrence Page (esatto, i creatori di Google) in un saggio del 1997 considerato la prima base per lo sviluppo del motore di ricerca più utilizzato di tutti i tempi.
Forse dovremmo raccontare della plastica che si scioglie dopo dieci giorni in acqua (la Bio-on di Marco Astorri e Guy Cicognani), o dell’ormai mitico Common Rail sviluppato da FIAT, o ancora di The Rygo, la stampante 3D più grande al mondo.
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Fino al prossimo 16 agosto, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano racconta 50 anni di innovazioni italiane in una mostra dal titolo “Make in Italy” e la cui visita è inclusa nel prezzo di ingresso. Una occasione straordinaria per scoprire l’innovazione italiana e, perchè no?, risollevare un po’ anche l’amor patrio.
Alfonso d’Agostino
Make in Italy
fino al 16 agosto 2015DOVE
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Milano MISITO WEB
http://www.makeinitaly.foundation