E io che avevo temuto scioccamente il Bhutan quale tappa potenzialmente improbabile del giro del mondo letterario… Il piccolo Stato asiatico abbarbicato sulla catena himalayana mi ha regalato un romanzo solido, leggibile, certamente interessante.
Mi sembra una costante nelle mie peregrinazioni letterarie intorno al pianeta: per un motivo o per l’altro, finisco per capitare spesso attorcigliato a storie di figure femminili che stanno cercando l’emancipazione da tradizioni millenarie, baggianate religiose o qualsiasi altra forma di distorsione del pensiero che preveda che la donna si concepita in rapporto non paritetico con l’uomo.
“Il viaggio di Tsomo” non fa differenza: con una scrittura semplice che forse non rende del tutto giustizia alla profondità dei temi, Kunzang Chode racconta la storia di una ragazza di villaggio a cui è negata l’istruzione, figlia di una sorta di monaco laico e di una madre dolcissima e sfortunata. Le opportunità che non vengono elargite e la scarsa considerazione di cui gode spingono Tsomo verso un viaggio attraverso l Buthan, il Nepal e l’India, in un cammino che farà decisamente rima con “conoscenza di se stessa”.
Bel personaggio, questa Tsomo: priva di soldi e cultura, costretta a firmare intingendo un dito nella fuliggine (la versione orientale della nostra X), eppure enormemente dignitosa, con un desiderio di felicità in cui potersi riconoscere. Certo, le esperienze vissute e il racconto di luoghi che percepiamo infinitamente lontani – e non solo per il chilometraggio – non aiuta nell’immedesimazione, ma sono certo che ritroverete nelle vicende di questa ragazza-donna-anziana un pezzetto della vostra strada, quella percorsa inciampando sempre negli stessi sassi (cit.) e con lo sguardo costantemente orientato alla comprensione di quello che ci circonda e che ci si muove dentro.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Choden Kunzang
Titolo: Il viaggio di Tsomo
Traduzione: L. Maconi
Editore: O Barra O Edizioni
Collana: In Asia
Pagine: 367
ISBN: 978-8887510584
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PROGETTI:
Giro del mondo letterario: Bhutan
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.