Ricki si divide tra la sua passione e un supermarket. Di giorno fa la cassiera in un negozio di alimentari mentre alla sera dà sfogo alla sua vera indole, coltiva il suo amore per la musica. Ricki non ha più vent’anni e per inseguire un sogno ha lasciato tutto alle spalle: un (ex) marito e ben tre figli. Ma ora è arrivato il momento di affrontare ciò che è rimasto indietro.
Il nuovo film di Jonathan Demme, scritto da quel “diavolo” di Diablo Cody, racconta una storia che tocca corde comuni al Nuovo e la Vecchio continente: i sensi di colpa, il diritto alla seconda opportunità, il guardarsi allo specchio e dover prendere di petto le conseguenze (spesso poco piacevoli) delle proprie scelte.
La figlia di Ricki è stata lasciata dal marito e non l‘ha presa con fair play. La tragedia è accaduta in concomitanza con altri importanti eventi. Il padre, non sapendo a chi rivolgersi, ha la malaugurata (?) idea di telefonare a Ricki che – ovviamente – sale sul primo volo per Indianapolis. Inevitabilmente, una donna così fuori dagli schemi creerà presto scompiglio anche se non è detto sia un male.
RICKI AND THE FLASH è un film che strappa sorrisi e sospiri, qualche uscita è più che buona, e la sua protagonista ha il volto della camaleontica e sempre perfetta Meryl Streep. Qui l’attrice riesce a rendere reale la protagonista, una donna con più di un fallimento alle spalle, a ridarle dignità e a infonderci una bella dose di speranza: anche quando le cose paiono volgere al peggio, possono sorgere opportunità positive impreviste.
Un difetto, un domani, potrebbe trasformarsi nell’asso nella manica in grado di fare del bene a chi amiamo. Andare sempre avanti con coraggio e senza mai mollare è, forse, il messaggio più forte che rimane impresso dopo la visione della pellicola che ha inaugurato le proiezioni in Piazza Grande di questa 68° edizione del Festival.
Tutti abbiamo diritto a inseguire i nostri sogni, dobbiamo però essere pronti a lottare per loro e – soprattutto – ad affrontare con fierezza le conseguenze, anche quando non sono quelle che ci auguravamo.
Non sono madre e, forse, questo è il motivo per cui il lato doloroso della separazione di una donna dalla propria famiglia, il rancore di un figlio verso il genitore che l’ha lasciato anzitempo e l’indissolubilità dei legami di sangue, non li ho avvertiti come i punti più dolorosi su cui riflettere. O, forse, il motivo è più semplice: questo film non è dei più memorabili del regista, dell’autrice, della sua prima attrice.
RICKI AND THE FLASH è equilibrato: non strazia e non fa sganasciare. È una commedia drammatica (una dramedy, direbbero gli anglosassoni) che piacerà a coloro che nella vita hanno commesso errori e hanno convissuto con un radicato senso di colpa e d’inadeguatezza. In pratica, è diretto a tutti gli esseri umani adulti, chi più chi meno.
Ciò nonostante, c’è un però: la sufficienza è raggiunta solo grazie alla sempre perfetta e irraggiungibile signora Streep. Lei non è solo Ricki ma tutto il film. Spero che il pubblico le sia riconoscente per aver reso Ricki tanto sobria e per avergli salvato la serata da un potenziale disastro.
Vissia Menza
Last update: il 7 agosto 2015 alle ore 23:55
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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