Anche il giorno di GENISYS è arrivato. La storica saga di TERMINATOR ha invaso da qualche ora i cinema della Penisola e, nonostante sia la quinta volta (!), garantisco non vi farà rimpiangere i vecchi episodi.
La storia ci catapulta in quel futuro post-apocalittico, oramai non troppo lontano dal nostro presente, che conosciamo bene. Siamo al giorno della resa dei conti tra uomini e macchine, tra i pochi che sono riusciti a sopravvivere a quei robot apparentemente imbattibili che tanto si sono dannati per eliminare il capo della resistenza, John Connor, senza mai riuscirci. E oggi, infine, l’umanità è a un passo dal vincere la guerra. Ovviamente, accade un imprevisto in grado di rinviare la festa e imporci di andare a spasso nel tempo. Quindi, senza neppure fare la valigia, ci ritroviamo al fianco del fidato amico di John, Kyle Reese, nel lontano 1984 alla ricerca di Sarah Connor. La giovane ha però un passato così alterato da imporci vari salti spazio-temporali nel vano tentativo di capire cosa stia accadendo e di rimettere i tasselli del puzzle al posto giusto, una volta per tutte.
Questo quinto viaggio è a dir poco entusiasmante: è fantascientifico, ricco di effetti speciali in grado di rendere tutto credibile e coinvolgente, ed è divertente oltre la più rosea aspettativa. I protagonisti sono solo quattro ma riescono a non farci sentire la mancanza di mille comprimari e delle tanto in voga (quanto inutili) sotto-trame. L’azione è molta, i famigerati T800 e gli evoluti (sempre agguerriti) T1000 saltano fuori da ogni dove facendoci temere il peggio, e il nuovo corso degli eventi è talmente ricco di suspense da tenerci incollati allo schermo come nei migliori thriller.
E poi c’è lui, Arnold Schwarzenegger, il vero e insuperabile eroe, che si presenta “datato ma non obsoleto” e ci regala una serie interminabile di scene tanto adrenaliniche quanto spassose. Merito sicuramente degli autori (in stato di grazia) ma anche di un attore che negli ultimi tempi non ha sbagliato un colpo. Schwarzenegger e il suo personaggio sono perfetti: rigidi, letali e amabili, insomma, sono tutto tranne che impolverati e sono decisivi per la riuscita del progetto. Ci ha quindi stupito leggere che in patria il film non abbia ammaliato il pubblico com’è riuscito a fare con noi.
TERMINATOR GENISYS è un mix esplosivo d’ironia, di omaggi al passato, di sorprese e di trovate sensate, che inietta nuova linfa vitale a una storia che pareva destinata a rimanere arenata per sempre. Invece, il regista Alan Taylor (e i suoi collaboratori) è riuscito a vincere la scommessa: ci ha presi per i capelli e ci ha fatto correre, sospirare e tifare per “Pa’” e i suoi giovani protetti abbattendo le nostre iniziali reticenze nei confronti del suo background televisivo, che ci aveva fatto temere di dover assistere a un noioso e patinato simil-puntatone di una serie TV.
La pellicola è in sala da giovedì 9 luglio 2015 e, nonostante quanto si mormori, grazie a piccoli aiuti seminati qua e là, è fruibile da tutti, non solo dagli afficionados. Per la gioia di questi ultimi è già in programma un sequel, per gli altri saranno solo due ore d’intrattenimento d’alto livello. Visione consigliata a chi è in cerca di evasione mainstream e non si cruccia della continuità retroattiva.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”