29° MIX: JESS & JAMES – Un road movie nella pampa argentina


Ad aprire la rassegna lungometraggi del 29° MIX arriva dall’Argentina – in anteprima italiana – JESS & JAMES, giovane, allegro e spensierato, con momenti di rabbia e malinconia, come tutte le storie del primo grande amore.

Come sempre gli opposti si attirano: Geronimo, detto Jess, è un rude proletario, che vive da solo e si dà arie da inflessibile macho, nascondendo a tutti la propria omosessualità, soprattutto ai genitori. James è borghese, gentile e vive con una mamma asfissiante. Si sono conosciuti online, li seguiamo dal loro primo, brusco, incontro sessuale. James è addolorato e deluso, è già cotto di Jess, ma lui fa il duro. Decidono di fare un viaggio insieme: sottraggono di nascosto l’auto alla madre di James e partono verso il sud. Alla prima tappa incontrano in un bar l’efebico e riccioluto Tomàs che, sotto lo sguardo perplesso del padre, prima si offre di ospitarli, poi chiede di accompagnarli per un po’.

Oh, certo! passano momenti “interessanti” tutti insieme, ma James è geloso di questo terzo incomodo; però non demorde, prima o poi farà cadere le difese da duro di Jess. Attraversando paesaggi magnifici e sconfinati arrivano “alla fine del mondo”: ora possono solo tornare indietro. Chiedono a Tomàs di seguirli, di lasciare l’atmosfera soffocante del piccolo centro in cui vive. Ma lui non accetta: “forse non aveva nulla da cui scappare”. Sulla via del ritorno si fermano ospiti di una fattoria: ora che sono rimasti in due Jess comincia a lasciarsi andare, ad apprezzare, oltre al sesso, la tenerezza e le coccole. Prima di tornare a casa Jess chiede a James di fare un’ultima tappa: vuole andare a trovare il fratello che, in contrasto coi genitori bigotti, se n’era andato di casa molti anni prima. I due ragazzi vengono accolti con affetto e commozione; e Jess, finalmente libero, fa a James un regalo grande e inaspettato: lo presenta come “il suo ragazzo”.

Il prolifico sceneggiatore e regista Santiago Giralt racconta con leggerezza la nascita di una storia d’amore. Quella che all’inizio è solo una relazione sessuale – fanno tanto sesso, ma sembra un gioco da cuccioli – nel corso del film si evolve e matura: ci sono ostacoli di carattere, ed estranei che si mettono in mezzo. Ma alla fine del viaggio entrambi i protagonisti hanno imparato a conoscersi e a conoscere meglio se stessi, e ad una consapevolezza molto più adulta del loro rapporto. La storia è forse un po’ ingenua ma ben scritta, gli attori sono carini e simpatici, il paesaggio argentino è bello da togliere il fiato e ottimamente fotografato. E c’è una magnifica colonna sonora, un mix fra elettronico ed etnico, ad accompagnare tutto questo godibilissimo viaggio.

M.P.

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