Undicenne, inglese, impicciona, appassionata di chimica al punto di aver ottenuto un personalissimo laboratorio e vessata dalle sorelle maggiori: riuscite a immaginare una detective dalle caratteristiche più improbabili?
Flavia de Luce, protagonista dei romanzi di Alan Bradley, è tutte quelle cose lì. In questo “Aringhe rosse senza mostarda”, terzo della serie e primo edito in Italia da Sellerio, la nostra beniamina si ritroverà alle prese con un pestaggio prima e un omicidio poi, tra improbabili riti religiosi e carrozzoni di zingari vessati dall’ignoranza popolare.
Protagonista, ambientazione e persino grafica di copertina dell’edizione originale d’oltreoceano sembrano suggerire la concezione di un “giallo per ragazzi”: Flavia dialoga con la sua bicicletta, seduce la cuoca per ottenere i prelibati bocconi destinati ai più piccoli (oltre a preziose informazioni), scambia scherzi feroci con le sorelle con cui intrattiene quel curioso rapporto di profondo amore venato di competizione tipico dei legami fraterni. Eppure, un certo didascalico nella narrazione e, soprattutto, le continue e britannicissime espressioni umoristiche proiettano il romanzo in un universo letterario decisamente più adulto. Per descrivere la zingara Fenella, che darà inconsciamente il via agli eventi, Flavia usa questa espressione:
“Capelli neri, occhi neri, vestito nero, guance dipinte di rosso, bocca rossa; e una voce che ti viene soltanto se hai fumato mezzo milione di sigarette”
oppure, in un altro punto del romanzo,
“(…)guardava in lontananza con aria indifferente, come uno che ha fatto un peto ad un ricevimento e adesso finge di non essere stato lui.”
Insomma, Flavia rischia di piacere a tutte le latitudini anagrafiche, e il canadese Alan Bradley, che ne è il padre letterario, lo ha ben presente. Poco contano una trama forse non solidissima e un finale che i “vecchi lupi” del mare della letteratura del mistero intuiranno con un certo anticipo: fra le atmosfere Anni Cinquanta e i pensieri della protagonista io narrante ci si diverte, ed è quel che si chiede – in prima istanza – alla lettura di puro intrattenimento.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Titolo: Aringhe rosse senza mostarda
Autore: Alan Bradley
Traduzione: Alfonso Geraci
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Pagine: 440
ISBN-13: 9788838930164
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.