Ci sono almeno due chiavi di lettura da considerare prima di affrontare la recensione di “Ragazze di Riad”.
La prima è che si tratta, in fondo, di letteratura rosa: sarebbe sostanzialmente ingiusto pretendere un livello letterario, una trama un po’ più solida, un approfondimento della psicologia di protagonisti e personaggi minori. Non ho una preparazione specifica in merito, per cui dovrò fidarmi dell’impressione personale e di qualche pagina letta qua e la: dal punto di vista della “letteratura romantica”, si può leggere di meglio. Non chiedetemi come e dove, ma pare che si possa.
La seconda considerazione – che poi è quella che mi ha portato a scegliere la Alsanea come rappresentante dell’Arabia nel nostro “giro del mondo letterario” – è che non è possibile ignorare né il contesto in cui il romanzo è ambientato né, ovviamente, quando e perché è stato scritto.
La definizione, piuttosto diffusa, di “Sex and the city arabo” voleva probabilmente essere un complimento, oltre che un elemento del battage pubblicitario, ma a mio giudizio non rende sufficientemente l’idea: piaccia o meno, è sicuramente un romanzo coraggioso, tanto da essere stato – ovviamente – proibito in terra saudita ma giunto comunque a Riad dal Libano, dove è stato edito originariamente.
La struttura narrativa non è esageratamente originale ma è piacevole: un’anonima narratrice racconta attraverso una newsletter spedita settimanalmente via mail a un numero sempre maggiore di lettori le vite e gli amori di quattro giovani donne saudite (Michelle, Qamra, Sadim e Lamis). Quattro ragazze provenienti dalla alta borghesia, con storie diverse alle spalle e un sogno comune: il vero amore.
Come in ogni “rosa” che si rispetti, emergeranno tutte le difficoltà possibili e concepibili; il dettaglio, non irrilevante, è che in “Ragazze di Riad” si tratta essenzialmente delle criticità sollevate da una società misogina, islamica, patriarcale, in cui i matrimoni combinati sono all’ordine del giorno, i fidanzati fuggono a gambe levate alle prime manifestazioni di minima indipendenza intellettuale delle promesse spose e persino l’amicizia di ragazze sunnite e sciite è motivo di scandalo e di separazione.
“Sì, la società islamica è molto conservatrice,. Le donne vivono sotto il dominio maschile, però sono anche piene di speranza, di progetti, di determinazione e di sogni. E si innamorano e si disannamorano proprio come tutte le donne del mondo. (…) Spero anche che vi rendiate conto che, a poco a poco, alcune di queste donne stanno iniziando a farsi strada da sole, non alla maniera occidentale, ma mantendendo ciò che di buono c’è nella loro religione e nella loro cultura, senza rinunciare alla riforma.”
In una valutazione complessiva, quindi, dare la sufficienza è quasi obbligatorio.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Rajaa Alsanea
Titolo: Ragazze di Riad
Traduzione: Valentina Colombo
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers comedy
Pagine: 332
ISBN: 978-8804605034
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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