andorra

Sono stati quindici minuti carichi di disperazione: ma come, neppure cinque puntate e il giro letterario del mondo doveva essere abbandonato? Lo stato che segue l’Algeria nell’elenco sembrava un ostacolo insormontabile: Andorra vanta giusto un paio di scrittori in lingua spagnola, nessuno dei quali tradotto in italiano. Dopo aver esplorato le possibilità più disparate – incluso l’affidamento del testo di un oscuro andorrano alla consorte ispanofona- un colpo di genio: ci avranno mica (almeno) ambientato un romanzo?

TAC! Spunta fuori niente-popò-di-meno che Peter Cameron, autore di quel piccolo capolavoro che è “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, che avevo un po’ abbandonato dopo un paio di prove meno convincenti.
peter-cameron
Lo scrittore americano ambienta nel minuscolo stato di Andorra un romanzo solido che ha per protagonista Alex Fox, statunitense approdato in Europa in una sorta di fuga da un passato che si rivelerà via via più inquietante. Dopo un primo periodo trascorso a visitare e conoscere una città-quasi-stato che sembra bucolica,
“Feci qualche passo sul balcone e davanti agli occhi mi si aprì un panorama nuovo, completamente diverso: a partire dalla piazza, su una serie di terrazzi, sorgevano le case in pietra della città; ogni terrazzo era di una sfumatura di rosso leggermente diversa che andava dal color terracotta al bordeaux. Dietro l’ultima fila c’era una parete di roccia nuda attraversata da una funicolare i cui vagoni, in quel momento immobili, apparivano come puntini rosso acceso posati contro il dirupo. Sulla sommità sembrava esserci un pianoro, ma non riuscivo a distinguerne le caratteristiche. Oltre, ancora più su, delle montagne dalle cime innevate che scintillavano nella luce forte del mattino, e infine, a sovrastare tutto ciò, un cielo di un azzurro quasi sfibrante”
Alex comprenderà che non tutto è paradisiaco come può apparire, e che anche Andorra nasconde tra le sue mure ricca di una storia “periferica” ma europea i suoi lati più oscuri. Dietro l’apparente tranquillità si nascondono tensioni personali e sociali che esploderanno inevitabilmente quando le acque del porto restituiranno due cadaveri.
peter cameron andorra recensione
Narrato in una prima persona affascinante e inclusiva, “Andorra” è un romanzo venato di giallo, sia per gli omicidi che per i dubbi sul passato del protagonista. Edito per la prima volta nel 1997 è approdato in Italia grazie a Einaudi nel 2014, mostra perfettamente la più importante cifra stilistica di Peter Cameron: riuscire a calare in una narrazione fluida e priva di interruzioni aliena-lettori i pensieri – direi la filosofia – del personaggio principale.
“No, » ribattè lei « intendo, che ci fai qui ad Andorra? Che cosa ti ha spinto a venire qua? ».
Mi tornò in mente la nostra prima conversazione alla cantina: Diciamo che a portarla è stato il vento, o il destino…
« La paura » risposi.
«Di cosa?».
« Di stare dov’ero ».”
È una scelta stilistica che mi piace moltissimo: un po’ come sulla cima di un castello di carta, le due componenti del romanzo – trama e riflessioni – non potrebbero sussistere autonomamente e coesistono invece in un equilibrio quasi miracoloso, dando vita a una lettura che inchioda alle pagine e che, insieme, fa riflettere. Difficile domandare di più, non credete?
Naturalmente, ti scatta la voglia di andare a vedere Andorra, anche se licenze poetiche che si è preso il buon Cameron sono parecchie (una su tutte, il mare…). Come non potrebbe risultare attraente, dopo un incipit di questo genere?
“Tanti anni fa lessi un libro ambientato ad Andorra e l’idea del paese che ne ricavai mi rimase talmente impressa che quando, costretto dalle circostanze, dovetti ricominciare in un posto nuovo, mi fu immediatamente chiaro dove andare”
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Peter Cameron
Titolo: Andorra
Traduzione: Giuseppina Oneto
Editore: Adelphi
Collana: Fabula
Pagine: 236
ISBN: 978-8845928611
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