“Cuore di rondine”, autobiografia del Comandante Alfa, ufficiale dei Carabinieri fra i primi componenti del Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma e membro dello stesso sino al 2004, è un libro dalle molteplici chiavi di lettura.
La tentazione, certamente non impropria ma forse un po’ troppo semplicistica, è di calarlo in un filone letterario che negli ultimi mesi ci ha portato alla scoperta di “American sniper”, “No hero” o “Io sono un’arma”. Per gli appassionati, potersi confrontare anche solo in un rapporto scrittore-lettore con un esponente delle nostre forze speciali è pura manna caduta dal cielo: tra l’altro, è forse giunto il momento di riconoscere ai nostri reparti speciali quella patente di estrema professionalità e capacità che – curiosamente, ma non troppo – è riconosciuta in tutti i contesti internazionali ma non nei confini patrii. Una forma di eccellenza italiana che ci deve inorgoglire.
Trovo però che “Cuore di rondine” sviluppi ulteriori e forse più interessanti livelli: rimanendo in ambito militare, mostra una “via italiana nelle FS” che avevo già intravisto in “In pace e in guerra”, testo fondamentale di Enrico Mannucci edito da TEA sulla storia dei nostri reparti speciali. E’ una strada del tutto scevra di “rambismo”, in cui l’accento non viene mai posto sulle capacità militari – pur altissime – dei nostri commando, ma sulla capacità di intelligence nel teatro delle operazioni e sul tentativo, spesso coronato da successo, di concludere le missioni senza spargimento di sangue fra ostaggi e assalitori. Non si tratta di riaffermare banalmente il mito de “italiani brava gente”, ma di affermare e sottolineare un utilizzo della forza commisurato all’evento.
Infine, dall’operazione condotta nel supercarcere di Trani alla liberazione della piccola Patrizia Tacchella, dall’assalto di Piazza San Marco ai teatri mediorientali, ad emergere è la figura di uomo: un uomo che piange con dignità i nostri caduti, che trascorre Natali e compleanni a 12.000 km di distanza dalla famiglia, che è costretto a non veder crescere i figli, sempre alla ricerca della cosa giusta da fare e del suo personalissimo “cuore di rondine”.
Una storia umana, dunque, assolutamente avvincente, e da godere pagina dopo pagina ben oltre il puro aneddoto militare.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Comandante Alfa
Titolo: Cuore di rondine
Editore: Longanesi
Collana: Il Cammeo
Pagine: 284
ISBN: 978-8830439948
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
Ottimo! Come hai fatto notare tu su questa siamo tutti e due pienamente d’accordo =)
Attendo la recensione di Missione in Afghanistan allora =)
Non mancherò! :)
Da appassionato del genere il libro mi ha parzialmente deluso: pochi particolari realistici: vedi Supercarcere Trani; per tale operazione la saggistica specializzata aggiunge alcuni eventi post liberazione ostaggi omessi dallo Scrittore: ad es. ammettere di aver preso – a bocce ferme – dei supercriminali a calci nel … (per non dire di peggio) – a piu’ di 30 anni dai fatti sarebbe stato ben apprezzato e certo non avrebbe portato discredito al Reparto. E invece, come nel caso dell’operazione anti-rapina brillantemente condotta a Verona, ho personalmente trovato eccessivo da una parte (x Trani) il continuo sottolineare il mantenuto controllo e l’assenza di rappresaglie post irruzione e dall’altra (ad es Verona) il rammarico verso dei criminali che pur avvisati hanno deciso lo stesso di attaccare provando ad uccidere degli appartenenti alle Forze dell’ordine. Insomma pochi fatto storici e dettagli tecnici e troppo sentimentalismo. Attenzione pero’: massimo rispetto per i sentimenti e le sensazioni dell’Autore che probabilmente – per deformazione professionale – ha fatto una scelta di campo sbilanciata verso la riservatezza. Cmq ottimo stile in grado spesso di far perfettamente comprendere lo Spirito ed il Karma dello Scrittore. Ma da appassionato di saggistica avrei voluto maggiori fatti e dettagli
[…] delle nostre Forze Speciali, la stessa a cui fa riferimento il Comandante Alfa quando racconta, nella sua biografia, gli interventi del GIS rivendicando con orgoglio la natura risolutiva e priva di vittime di molti […]