A questo punto posso dichiararlo con un minimo di certezza: non è (soltanto) il cognome che mi riporta all’amato Nord-Est a convincermi nella narrativa di Davide Predosin.
Nello specifico, “Lo Sturangoscia” è un romanzo a quattro mani, scritto insieme ad un’altra penna davvero interessante del panorama letterario italico: il romanzo, di forma assolutamente epistolare, nasce infatti dalla collaborazione fra Predosin e Carlo Sperduti, anch’esso autore già proposto da quella bella e attentissima realtà editoriale che è Gorilla Sapiens.
Vicenda raccontata tramite uno scambio epistolare, dicevo. E qui già si verifica un primo mezzo miracolo: non sono mai stato un fan di questa tipologia narrativa, che ho sempre trovato vagamente… uhm… frammentaria. Temo che ci sia una motivazione assolutamente personale: sono un lettore “di fantasia”, e faccio fatica a immaginare che fra la scrittura e la ricezione di una lettera non sia accaduto nulla che possa stravolgere il corso degli eventi. In questo caso, però, l’espediente è perfettamente funzionante, e provo a spiegarvi perché.
Punto primo: il ritmo narrativo non ne risente affatto. La storia di Filottete Vasca e della sua invenzione, destinata a liberare l’uomo da angoscia e ansie di vario genere tramite una vera e propria aspirazione, non subisce pause ed è anzi arricchita da cambi di mittenti e destinatari, che regalano alla trama – e, di riflesso, alla lettura – un’ottima velocità narrativa.
Punto secondo. La tentazione di “riempire i vuoti” con la propria fantasia è letteralmente annichilita dalle continue trovate degli autori: quando incontri Il Club del travestimento zoomorfo, il cromoinvestigatore e le differenze di cura tra l’Angoscia d’Appuntamento e d’Attesa e quella Paranoie da Palcoscenico, che bisogno hai di scatenare l’immaginazione?
Punto terzo: io a-do-ro leggere qualcosa che è stata evidentemente fonte non solo di fatica letteraria ma anche, a volte soprattutto, di divertimento. Non credo ci siano dubbi: il magico duo si è divertito, e ogni aspetto di questa gioia viene trasmessa a chi appoggia le pupille sulle pagine.
Nota finale per l’edizione, che è davvero ben curata, e – me lo consentiranno gli autori – citazione necessaria anche per Elisa Macellari: i disegni che accompagnano la lettura sono semplici eppure evocativi, e anche la copertina merita un posto di primissimo piano sullo scaffale.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Davide Pedrosin e Carlo Sperduti
Titolo: Lo Sturangoscia
Editore: Gorilla Sapiens Edizioni
Collana: Scarto
Pagine: 112
ISBN: 978-8898978045
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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