In India c’è un hotel molto particolare, il Marigold, gestito da un giovane iperattivo, sognatore e un po’ pasticcione, Sonny Kapoor, e da una arzilla vecchietta coi piedi molto per terra e molto British, Miss Muriel Donnelly. La struttura ha il privilegio di avere uno zoccolo duro di clienti fissi, europei in pensione, che ha deciso di godersi gli ultimi anni come vuole e non come la società avesse deciso. Scelta che ha provocato inattese reazioni in parenti e amici e, soprattutto, ha modificato il corso degli eventi. Una seconda giovinezza si è palesata al gruppo di impavidi con un ricco paniere di opportunità, amicizie, nuovi amori e di… vecchi acciacchi.
La determinazione di tutti ha contribuito a rendere l’albergo un luogo talmente ambito da richiedere una espansione. Oggi è quindi necessario trovare al più presto qualcuno che fornisca i fondi necessari per acquistare un secondo stabile e, pur di incontrare le persone giuste, Sonny e Muriel si imbarcano per il Nuovo Mondo. Le cose però non vanno come previsto. L’alta finanza ha i suoi tempi, i businessmen hanno bisogno di mille certezze, sono necessari i dovuti controlli e molti calcoli, data la concorrenza sempre in agguato. È così che all’improvviso ogni nuovo ospite del Marigold Hotel si trasforma in un potenziale ispettore sotto copertura, che ogni proposta d’affari appare come una potenziale fregatura, e ogni giorno che passa il povero Sonny combina qualche guaio, rendendo i preparativi del proprio matrimonio un vero incubo per tutti.
“Ritorno al Marigold Hotel” è il sequel della fortunata pellicola che ci ha fatto divertire qualche anno fa. Stessa squadra d’inossidabili e formidabili attori – capeggiati da una brillante Maggie Smith – e stesso luogo, la calda e pittoresca India, per un’opera che ci regala l’ennesimo giro di risate e colore. L’espansione dell’albergo sarà, infatti, costellata di amori e dissapori, fraintendimenti, gag, segreti e soprese. Il film diretto da John Madden è talvolta agro, spesso dolce e in ogni momento frizzante. Con un ritmo invidiabile e una sceneggiatura che non sbaglia una battuta, la commedia è di sorprendente sagacia e riesce a farsi amare indistintamente dai giovani e dai più agée.
La storia è un mix di sentimenti, suspense, divertimento e siparietti tanto prevedibili quanto adorabili. Quest’aspetto, che potrebbe apparire una debolezza, è in realtà il suo punto di forza. Lo spettatore vuole vedere esattamente ciò che gli viene proposto, non è invece pronto a ridere così tanto. Nonostante qualche nuovo volto, infatti, manca l’effetto sorpresa di cui godeva il primo episodio. Entrando in sala non si è quindi preparati a venir travolti da attori/ personaggi nel pieno della terza età che si comportino come noi, i nostri figli, i nipoti, e gli amici.
“Ritorno al Marigold Hotel” più che il secondo episodio è la seconda parte di una storia che aveva ancora molto da raccontare; è una effervescente commedia che ci fa dimenticare l’età dei suoi meravigliosi interpreti; è il film perfetto per coloro alla ricerca di intelligente, realistica, tagliente evasione su grande schermo. E, nonostante quello che si possa credere, “Ritorno al Marigold Hotel” è adatto ad ogni fascia di età, basta essere energici e aver voglia di sognare.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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