Una sola notte per sopravvivere, mettere le cose a posto, riconquistare la fiducia di un figlio, conoscere la famiglia, farsi perdonare il passato e rompere un circolo in cui regna la lealtà verso la famiglia sbagliata: quella del malavitoso per cui ha lavorato da sempre. Questo è il girone infernale in cui si trova Jimmy. E Shawn non è solo il suo capo, ma anche la spalla su cui piange ogni giorno, lo scudo, il supporto, il migliore amico che potesse capitargli quando ha giurato fedeltà a lui e al lavoro.
Perché Jimmy è uno dei più temuti assassini della città, di quelli con un lungo elenco di scheletri nell’armadio (e non solo), porta da troppo tempo un fardello pensante che oggi, superati i cinquant’anni, inizia a schiacciarlo. Non ci stupisce quindi fare la sua conoscenza mentre è stordito dall’alcool in un pub dove tutto gli è concesso in virtù del suo “glorioso” passato. Non ci stupisce nemmeno che il suo capo sia anche la persona che più gli vuole bene. E non ci stupisce neppure che una sera, all’improvviso, le cose assumano una piega inaspettata e Jimmy imbocchi una strada da cui non può tornare indietro.
RUN ALL NIGHT è un film che intreccia azione e redenzione, ricerca del perdono ed espiazione, dolore e riscatto seguendo una formula rodata, che lo spettatore sa riconoscere e vuole vedere nelle sere d’inverno davanti alla TV. Con quella patina vintage creata dall’atmosfera notturna, la pioggia sempre inopportuna e la nebbia fitta quando spunta l’alba, questo thriller cupo, gremito di vite in mano alla mala e di cattivi con un’anima pronti a darsele di santa ragione, ha una trama prevedibile che riesce però a creare tensione e traboccare sensi di colpa.
Il giovane regista iberico Jaume Collet-Serra (padre dell’horror “Orphan” e del thriller “Unkonwn”) torna a dirigere Liam Neeson (che a questo punto possiamo definire il suo attore feticcio), mettendolo per l’ennesima volta nei guai fino al collo e facendolo soffrire nel fisico e nell’anima, cosa che peraltro aiuta a far emergere l’immensa presenza scenica dell’attore. Il suo Jimmy è efficace e profondo, lega subito con tutti quelli che hanno commesso errori, ma si sentono pronti a una seconda chance che permetta loro di fare le cose per bene, e non dimentica di regalare situazioni da action delirante, che tanto piacciono alle platee in cerca di evasione.
Il testa a testa tra Liam Neeson e il mitico Ed Harris, qui il capo e amico di una vita di Jimmy, e con Vincent d’Onofrio, il retto e corrEtto detective Harding, funziona. Nessuno sbaglia un colpo e non ci si dimentica neppure di introdurre un po’ di garbata ironia per rendere credibili alcune situazioni. Il gruppo di grandi attori stupisce e sono sicura possa contare su molti supporter, soprattutto con una trama che racchiude un vero campionario di cliché – padri in sofferenza, figli rabbiosi, mariti incompresi, vecchi saggi che infrangono inflessibili codici d’onore, azione, reazioni a catena, bossoli a pioggia e incontri a mani nude. Non manca nulla.
Nonostante la fluidità della narrazione, il packaging di lusso e il cast altisonante, non riesco però a fugare il dubbio che RUN ALL NIGHT possa faticare a tenere testa alle altre esplosive pellicole che hanno invaso la Penisola negli ultimi giorni. Manca qualcosa, forse un po’ di sudore, con tutto quel correre… chissà!
Il film è da domani in sala, ora è il vostro turno. Scriveteci.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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