Quante volte abbiamo pronunciato la frase “sembra che il palazzo respiri”? Spesso durante le gite nelle città d’arte, rimaniamo senza fiato a osservare una costruzione, antica o moderna che sia, la cui architettura, forma e/o l’utilizzo ci rapisce per quanto sia in armonia con l’ambiente e la popolazione. Sembra che l’opera sia viva, sussulti, dialoghi con ciò che la circonda. Se chiudo gli occhi, posso, per esempio, ricordare la sensazione provata la prima volta che ho messo piede nella hall della Filarmonica di Berlino (tanta luce, tante note ripescate dall’infanzia, tanta gente che diventava piccola all’interno di un luogo con un non-so-che di magico); o, ancora, il divertimento tipico dei bambini provato nel neonato Centre Pompidou difronte a tutti quei tubi colorati, all’interno dei quali si poteva andare su e giù senza sosta. E che dire dell’Opera House di Oslo? Alla sua vista, sfido la sindrome di Peter Pan di chiunque a rimanere cheta in un angolino.
E proprio la Filarmonica di Berlino, l’Opera House di Oslo, il Centre Pompidou e la Biblioteca Nazionale Russa, il carcere svedese di Halden e il Salk Institute di La Jolla (USA) formano il gruppo di primedonne, di splendidi e unici edifici, che oggi esploreremo con rinnovata curiosità. Alcuni sono stati recentemente spolverati, rinnovati, imbellettati altri, invece, sono rimasti inalterati sin dalla nascita. Alcuni hanno pochi anni, altri hanno molte decadi sulle spalle. Tutti però sono diventati simboli indiscussi delle città e/o nazioni che han dato loro i natali.
A un anno dalla sua presentazione al Festival del Film di Berlino, arriva nei nostri cinema, in contemporanea in oltre 1000 sale (!), l’ambizioso progetto 3D (disponibile per i più restii anche in 2D) voluto da Wim Wenders: le CATTEDRALI DELLA CULTURA. Sei costruzioni moderne nella linea e senza tempo nel messaggio sono mostrate da una nuova prospettiva, la loro. Come se avessero occhi e ci scrutassero, come se respirassero e potessero racconta storie di vita vissuta, come se condividessero il loro diario privato, ricco di storie rimaste a lungo nascoste.
Il risultato è un film che unisce sei documentari brevi realizzati da noti virtuosi della macchina da presa (oltre a Wim Wenders, han creduto nel progetto Michael Madsen, Karim Aïnouz, Robert Redford, Michael Glawogger e Margreth Olin). Ognuno con il suo stile – mantenendo sempre in primo piano l’anima della costruzione/protagonista – ci offre una visita privilegiata. Per qualche ora ci sentiamo i custodi di confidenze intime di quei luoghi che non sarebbero mai sorti senza la volontà di ferro e i sogni avveniristici dei loro ideatori. Tutti esempi di vittoria dell’architettura sul tempo e sullo spazio.
CATTEDRALI DELLA CULTURA è un viaggio per l’Europa, con una puntata oltre oceano, che ci regala un caleidoscopio di emozioni. Dalla sinuosa Filarmonica, di quella Berlino che oggi è all’avanguardia e riferimento culturale, meraviglioso luogo in cui trionfano note e ugole d’oro, che per anni ha convissuto a pochi metri da un muro foriero di dolore; al quieto carcere di Halden, che pare un’oasi di pace in cui soggiornare durante il buen ritiro e ci fa dimenticare d’essere una prigione di massima sicurezza. Dal Teatro dell’opera di Oslo, con il suo tetto bianco, che si può percorrere da testa a piedi; ai frammenti di storia sulla Grande Madre Russia (e non solo) che aleggiano nella biblioteca di San Pietroburgo. Sino alle immagini di repertorio che riportano tra noi il virologo Jonas Salk, agli aneddoti di una Parigi che prima del 1977 poteva solo sognare una biblioteca come quella nel cuore del Pompidou. E non è finita qui. Molto (molto) altro vi aspetta al cinema (qui l’elenco delle sale della Penisola) in questo incredibile tour distribuito da Nexo Digital, I Wonder Pictures e Sky.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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