Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
Il ritorno de Il trono di spade: alcune curiosità
I fan potranno levare le coppe di vino (o i corni di birra) in un ringraziamento agli Antichi Dei: negli Stati Uniti (su HBO) e in Italia (su Sky Atlantic HD) è in onda in contemporanea la prima puntata di una delle serie tv più attese del globo tutto. La quinta stagione de “Il trono di spade” è arrivata!
L’universo narrativo in cui le vicende de “Il Trono di Spade” sono ambientate, nella versione letteraria come in quella televisiva, hanno dato vita ad un vero e proprio mondo alternativo di cui persino George R.R. Martin, autore della saga, sembra aver persino perduto il controllo. Ed è bello che sia così: quando una saga caratterizzata dalla ricchezza di situazioni e personaggi come le “Cronache del ghiaccio e del fuoco” supera il semplice divenire della trama voluta dallo scrittore e diventa parte della quotidianità degli appassionati, beh, i limiti alla fantasia semplicemente non si pongono più.
Così, Linkiesta.it ha provato a tradurre episodi e casate della saga nel grande gioco della politica europea, con risultati che potrebbero dare adito a polemiche o discussioni ma che hanno senza dubbio il gene della genialità. Se siete dei fan della casata dei Lannister (ma esistono?) sappiate che la vostra rappresentanza europea è quella teutonica, con la Merkel simil Cersei che tutto guida e una casata che è “custode di ogni tipo di status quo”. Gli indipendentisti del Nord vengono accoppiati agli inglesi (“Se a Westeros ci fossero le automobili, gli Stark le guiderebbero a destra”), per noi del Bel Paese il riferimento – poco dignitoso, diciamolo – è alla casata degli Arryn, mentre i cugini d’Oltralpe si associano ai Tyrell (“Sono eleganti, raffinati, alteri, con uno sprezzante senso di superiorità verso tutte le altre casate, mascherato da un’ipocrita e formale gentilezza”). Il legame tra la mia personalissima preferita (lei!) con gli sceicchi del terrore mi ha fatto sobbalzare per indignazione, ma che importa: l’articolo è francamente molto ben scritto, divertente al punto giusto e con quella dose di competenza sulle relazioni dell’universo Westeros che lascia intravedere vera passione.
Qualche mese Beautiful Gamers aveva proposto qualcosa di simile: l’occasione era stata data dai mondiali di calcio e non era stato possibile, evidentemente, esimersi dal trasformare Neymar in Rob Stark, Cristiano Ronaldo nello Sterminatore di Re e – udite udite – Andrea Pirlo in Jon Snow. Troppo doloroso ricordare come sia finita, ma una occhiata al video vale davvero la pena darla:
Fedeli al motto secondo il quale nulla ha successo su Internet se non ci sono dei gattini, ecco weknowmemes proporre Cat of Thrones: come suggerisce il nome, i più popolari personaggi della saga vengono qui interpretati da teneri micetti di cui balza immediatamente all’occhio la somiglianza con i sosia umani. Qualche esempio:
Dopo qualche facezia, chiudiamo con il serissimo Washington Post che – proprio in occasione del lancio della nuova serie – ci regala una infografica con tutte le 456 morti delle prime quattro stagioni de “Il Trono di Spade”. Il link, vietatissimo per chi non abbia completato la visione delle stagioni precedenti perché inevitabilmente ricco di spoiler, è il seguente: http://www.washingtonpost.com/graphics/entertainment/game-of-thrones/, e non mancano le considerazioni statistiche persino sulla localizzazione dei decessi:
Alfonso d’Agostino
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