Città d’arte, grandi amanti, pizza, sole e mare. L’Italia da sempre è vista come culla di bellezza e mille tradizioni. Ripensare al ‘900 fa riaffiorare ricordi di un Paese che ha ritrovato il sorriso con il boom economico, che è culla dell’arte e patria della divina Sophia Loren. Da sempre ambita meta di villeggiatura, con l’impareggiabile Venezia e la città eterna in cima alla lista dei desideri, il Belpaese e i suoi abitanti seducono e rimangono nel cuore a lungo.
L’Italia della bella vita e dell’epoca d’oro del cinema è quella che porta al successo Saverio Crispo (Francesco Scianna), protagonista della storia di oggi. Un uomo dal grande charme che ha dedicato la vita all’avventura e alla conquista. La fama mondiale, le tante donne, i molti pettegolezzi, la sua esistenza non ha conosciuto limiti: compagne sempre diverse, continui viaggi, tanti vizi e errori che si ripetono. L’attore riuscì ad avere quattro figlie da quattro mogli sparpagliate per il globo che, oggi, in occasione del decennale dalla sua scomparsa, si riuniscono per ricordarlo pubblicamente.
L’esuberante figlia spagnola con prole, marito e madre al seguito; la nevrotica figlia francese,con l’ultimo pargolo che porta il nome del nonno; la figlia svedese, promessa del grande schermo, che spicca per giovinezza e avvenenza; e l’insicura figlia italiana, fidanzata clandestinamente da oltre una decade; si ritrovano nella villa della prima moglie (Virna Lisi). In cerca di rassicurazione, ignare di chi fosse realmente Saverio, pronte a mettersi reciprocamente in difficoltà, tutte impareranno qualcosa dell’altra e da quella presenza che ancora vibra tra quelle mura.
L’emancipazione da un’idea – quella di un padre perfetto, innamorato della vita e inguaribile seduttore – avverrà solo dopo una nutrita serie di situazioni imbarazzanti e piccole catastrofi. Ogni ospite svelerà – più o meno involontariamente – aneddoti, frustrazioni, segreti caduti in prescrizione o dettagli piccanti di relazioni spente da decadi. All’interno della magione ne capiteranno di ogni, assicurando al pubblico una trama divertente, mai sguaiata e sorprendente.
“Latin Lover” provoca mediterranee risate, di quelle dolci e amare, e ha una luce diffusa che ti abbraccia e ti fa adorare la splendida cornice in cui si svolge questa saga dalle tinte quasi completamente rosa. La regista, Cristina Comencini, s’inchina al grande Cinema, alle grandi dive e agli uomini da sogno, a Gassman e agli altri colleghi che hanno fatto svenire le fan. La storia è sobria, le protagoniste sono brave sino a stupirci e la famiglia allargata, moderna, disfunzionale, che tanto ci fa sentir normali, regna sovrana.
Il riscatto personale, l’amore, il perdono e molto altro, sono i messaggi che arrivano a noi senza essere urlati. Non manca nulla in questo “Latin Lover”, ben diverso da quanto ci attendevamo. Peccato che Saverio (Scianna), il defunto ingombrante, l’uomo latino che dovrebbe farci cedere le ginocchia, non riesca a conquistarci, ad avere profondità, insomma, non ci fa sognare e sudare. La storia, quindi, ai nostri occhi rimane un gentile teatrino che purtroppo scivola sul finale, quando decide di aggiunge un ultimo tassello che rompe l’incantesimo e oscura l’iniziale bellezza.
Il nuovo lavoro della Comencini è un film superiore alla media. Aveva tutte le carte in regola per trasformarsi in un meraviglioso e nostalgico amarcord. Non è andata così.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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