Avvincenti sequel – The Divergent Series: INSURGENT

Chi sono veramente i Divergenti? Sono un pericolo per sé e per gli altri oppure sono temuti perché in realtà sarebbero gli eletti? Tris e Quattro sono fuggiti, hanno dovuto usare le armi per salvarsi, sono ritenuti responsabili dell’uccisione di un’intera fazione – quella della famiglia di Beatrice (!) – e Jeanine, leader degli eruditi, dà loro la caccia. Che cosa sta realmente accadendo nel futuro post apocalittico e distopico nato dalla fervida immaginazione di Veronica Roth?

“Insurgent” è il secondo film della saga apertasi con “Divergent”, trasposizione su grande schermo degli omonimi tomi scritti dalla Roth, appunto. In un futuro imprecisato, ma non troppo distante dal nostro, la popolazione di Chicago si proteggerà erigendo un muro e dividendo la gente in fazioni, ognuna delle quali riunirà le persone con le medesime capacità. All’età di sedici anni, i ragazzi saranno testati e in base ai risultati verranno inviati nel gruppo di appartenenza, modo singolare per mantenere la pace tra i sopravvissuti, rendere la società efficiente e favorire una costante crescita.

Photo: courtesy of Eagle Pictures

Ecco la premessa da cui partire per comprendere ogni passaggio di questa storia che dopo aver appassionato milioni di lettori, amanti delle avventure fantasy, ora tiene incollato allo schermo il giovane pubblico di ogni continente. “The Divergent Series: Insurgent” prende il via tre giorni dopo la conclusione del precedente capitolo e tallona gli eroi, Beatrice detta Tris (Shailene Woodley) e Tobias detto Quattro (Theo James). Sono solo lei e lui, belli, intelligenti, anzi divergenti, innamorati e fuggitivi. I due trovano prima rifugio tra i Pacifici, poi partono alla ricerca di alleati. Passano da una fazione all’altra sempre con alle spalle gli scagnozzi dell’agguerrita Jeanine (Kate Winslet), decisa a trovare il divergente che faccia al caso suo.

Il motivo di tanta risolutezza lo scoprirete solo se affronterete la corsa. Vi basti sapere che questo episodio è avvincente ben più del precedente. Sgravato dal compito di farsi conoscere (e apprezzare) dal pubblico, oggi tutto si svolge con rapidità, la trama ci porta al prossimo capitolo regalandoci sorprese, capovolgimenti, azione a volontà e violenza ai limiti del politicamente scorretto. Poi, raggiunto il culmine, vira, diviene più introspettivo, acquista  spessore e… l’azione si sposta dentro la testa della protagonista. Qui accade il miracolo: gli strabilianti effetti speciali sono il mezzo attraverso cui lo spettatore riesce a immedesimarsi, provare emozioni, comprendere e condividere la sofferenza di Tris. Tutto è umano ma meravigliosamente da grande schermo.

Photo: courtesy of Eagle Pictures

La pellicola, diretta dal tedesco Robert Schwentke (“Flightplan”, “Red”), è il classico sequel solido e coinvolgente più del primo episodio ed è il motivo per cui ora siamo curiosi di vedere “Allegiant”. L’ennesima storia creata per sedurre gli adolescenti (evidenti sono le analogie con “Twilight” e “The Hunger Games”), grazie agli inattesi toni forti e alla suspense, ai nostri occhi di quarantenni ci appare migliore, e la sua semplicità e prevedibilità non disturba.

“The Divergent Series: Insurgent” è un avventuroso racconto di crescita, coraggio e amore verso se stessi e gli altri, con un misurato squilibro a favore del bene comune. Se non disdegnate i fanta-film, e in voi si è fatta largo la curiosità di esplorare le opere che appassionano i più giovani, allora, dategli una chance. Potrebbe piacervi.

Vissia Menza

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