Masal Pas Bagdadi ha reso la sua vita letteratura, e lo ha fatto (e contiamo che continui a farlo) con una voce delicata, a volte apparentemente sussurrata, ma che ribadisce con una forza che colpisce qui, nella parte sinistra del petto, dei concetti di purissima umanità che dovrebbero essere patrimonio di tutti. E ricordarlo fa un bene dell’anima.
Dopo il successo di “A piedi scalzi nel kibbutz”, Masal ha preso una carta colorata, un fiocco di quelli come li facevano le commesse-artiste dei negozi prima del trionfare dei sacchetti già pronti, e ha confezionato un regalo prezioso per i suoi lettori. Dalla storia di questa donna nata in Siria e costretta a soli cinque anni a emigrare – bambina sola e impaurita come solo possiamo immaginare – emerge una forza morale invidiabile, che mi ha spinto a più di una riflessione. Perché credo che il punto che più profondamente emerge dalla lettura della Bagdadi è una luce di fortissima speranza: non importa quali traumi, grandi o piccoli che siano, possono aver contraddistinto la nostra storia. C’è la possibilità di lasciarli alle spalle trasformandoli in una occasione di identificazione con il dolore dell’Altro, lasciando spazio ad una condivisione della sofferenza che annichilisce il rancore.
Io non sono così bravo, anzi. Spesso mi sorprendo a provare rancore per episodi che non ho neppure vissuto in prima persona, e mi accorgo di non riuscire a superare una diffidenza indemoniata verso il distante-da-me. Raramente me ne dolgo, ma nelle storie degli scampati all’Olocausto che animano il cammino di “Ho fatto un sogno”, nel racconto del (dolcissimo) nonno, nella vita nel ghetto di Damasco intravedo qualcosa per cui vale la pena respirare. Qualcosa che fa rima con il percorso che sto compiendo, forse non così distante dalla storia di Masal, qualcosa che fa sentire piccoli, ma perché di fronte a fronte a qualcosa che è in grado di farti crescere.
“Ho fatto un sogno” racconta. Ed è qualcosa che spesso domando alle pagine che leggo, ottenendo, in questo specifico caso, una risposta delicata e fortissima.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Masal Pas Bagdadi
Titolo: Ho fatto un sogno
Editore: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
Pagine: 185
ISBN 9788845278426
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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