Il giorno del tanto atteso debutto in sala di “Cenerentola”, il film live action di Disney, è arrivato. Qualche settimana fa l’abbiamo visto in anteprima e ne abbiamo parlato a caldo (QUI). Poi, abbiamo incontrato il cast, abbiamo sentito i racconti, letto interviste e fantasticato per qualche giorno. Abbiamo anche dedicato qualche riga al moderno Principe Azzurro (QUI), un uomo al passo coi tempi, che incarna le sensazioni, i pregi e i difetti dei giovani innamorati di oggi, nonostante indossi sontuosi abiti e cavalchi un bianco destriero.
Se siete ancora restii a dare una possibilità a questa versione della favola che, prima di fare breccia nei vostri cuori, ha attraversato tanti secoli (alle sue origini c’è la fiaba egiziana “Rodopi” del I° sec. d.C.), abbiamo quello che ci vuole per stuzzicarvi a dovere: vi sveliamo qualche aneddoto e alcune curiosità.
Partiamo proprio dalla storia che sessantacinque anni fa ebbe un successo mondiale oltre le aspettative di Disney: costata ben 3 milioni di dollari, mise letteralmente a repentaglio le sorti dello studio che quindi tirò un bel sospiro di sollievo, prima di esultare e (immagino) brindare a champagne, quanto incassò 34 (!!!) milioni di dollari. Oggi è addirittura inclusa nella lista dei 10 migliori film di animazione di tutti i tempi. Chapeau!
Il film live action, di conseguenza, è un progetto meditato a lungo, non è una folle idea dell’ultimo minuto e sono pronta a scommettere che i nati nel nuovo millennio non avranno alcuna reticenza ad adorare una Cenerentola (Lily James) in carne ed ossa e il suo Kit (Richard Madden). E la vera sfida è stata proprio dare identità e profondità, affidare una parte importate a un personaggio, il Principe, che nella versione originale era nell’ombra. A riferimento c’è, infatti, la medesima rivisitazione della fiaba utilizzata per creare il lungometraggio di animazione con cui siamo cresciuti, “Cendrillon” di Charles Perrault (del 1697!) e in quell’opera il nostro Cavaliere innamorato appariva solo in poche scene.
La pellicola che arriva oggi in sala è diretta da Kenneth Branagh, un regista versatile con un solido background shakespeariano che ci ha regalato un “Thor” indimenticabile nel passato recente. Il signor Branagh, anzi il Cavaliere (titolo conferitogli dalla Regina Elisabetta), detiene un record: è stato candidato agli Oscar® in ben quattro categorie (attore, attore non protagonista, regia, sceneggiatura e cortometraggio), primato condiviso solo con John Huston, Warren Beatty e George Clooney.
Per la realizzazione di questo progetto al fianco del regista sono stati chiamati tanti premi Oscar® tra cui Dante Ferretti per le scenografie e la costumista Sandy Powell, e il loro tocco è visibile ovunque. Il set è magico e gli abiti sono tanto spettacolari quanto curiosi. Divertente è stato, infatti, scoprire che l’allure e la luminescenza dei costumi erano dovuti ad una combinazione di stoffe e… LED. Per esempio, il vestito della Fata Madrina (interpretata da Helena Bonham Carter) è l’insieme di 120 metri di stoffa, migliaia di cristalli Swarovski e 400 luci a LED e la gonna di Cenerentola al ballo è stata creata con 240 metri (!) di stoffa e 10.000 cristalli Swarvski (!!), uniti con “soli” q-u-a-t-t-r-o chilometri di cuciture (!!!).
Ma non è finita qui. Il gran ballo in cui Cenerentola indossa il magnifico abito azzurro, che la rende regale come nessun’altra dama, si tiene in un salone lungo 45 metri e largo 32. Una scenografia resa sontuosa e imponente da marmi, chilometri di velluti, 16.000 fiori in seta e 17 mastodontici candelabri con 5.000 candele ad olio che si dovevano accendere una ad una.
Ora, dite la verità, non vi è venuta voglia di vedere tali meraviglie, di scoprire qualcosa in più sui personaggi e di sognare per qualche ora di storie a lieto fine con Principi Azzurri determinati a conquistare il vostro cuore?
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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