New York. Notte. In un locale fashion. Una bionda mozzafiato cerca di sganciarsi dall’ennesimo uomo d’affari alticcio che le fa una sgradevole corte, si sposta dal bancone e si siede al tavolo di un uomo distinto che sorseggia un vino pregiato. Chiacchierano, ammiccano, finiscono in camera e… lei cerca di derubarlo, ma viene smascherata. Lei si chiama Jess ed è la bella Margot Robbie di “Wolf fo Wall Street”, lui è Nicky ed ha il volto del poliedrico e simpatico Will Smith (la cui filmografia è piuttosto lunga). La loro prima notte insieme finirà all’aperto, sulla neve, ad impratichirsi nel borseggio perfetto. Poi si separano, la scena cambia e ci troviamo tutti a New Orleans.
La nuova fatica del duo registico Glenn Ficarra e John Requa (“Babbo Bastardo” e “Crazy, Stupid, Love”) inizia così. L’atmosfera è strana, tutto sembra già visto, qualche cliché è presente da subito, ma la fotografia è buona, il cast pure, e dietro la macchia da presa sappiamo esserci persone abili a intrecciare suspense, divertimento e una giusta dose di romanticismo. Inizialmente non ci preoccupiamo, superati i primi venti minuti, invece, mentre i nostri ladri gentiluomini entrano nel vivo dell’azione in quel della calda e vibrante città del Sud, iniziamo a focalizzare sul guardaroba di lei, sui pettorali di lui, sulla meravigliosa colonna sonora. Il film scricchiola e avvertiamo chiaramente l’imminente crollo.
E “Focus” cade, con un tonfo a cui non eravamo preparati. La trama è prevedibile e se fosse solo questo il punto debole, sarebbe un non-problema. Thriller e Romance vanno spesso a braccetto, tutti ricordiamo il meraviglioso e ineguagliabile “Caccia al Ladro” e siamo adusi alla serie infinita di suoi piccoli cloni e omaggi. Ma qui i dialoghi sono da soap opera, i belloni sono presi in prestito dai fotoromanzi, la superficialità si fa largo a spallate e in sala un misto di stupore e nervosismo prende il sopravvento. Non ci vogliamo credere. Quindi, rimaniamo quieti in attesa del climax sperando che a quel punto la storia ci travolga in folli inseguimenti alla “Fast and Furious” o emerga anche solo la classe del recente “The Tourist”. Nulla da fare, a parte dei risvolti che senza successo tentano di eguagliare Lumet e il suo “Sono affari di famiglia”.
Nonostante le belle inquadrature, il sound caliente e la voglia di leggerezza, alla fine siamo sopraffatti dai tic compulsivi e da una gran voglia di fuggire. Tutto ci ricorda altro. I riferimenti vorrebbero essere – forse – inchini a pietre miliari del cinema, ma qui nulla va nel verso giusto. Non c’è originalità, non ci si diverte, e non si viene travolti né dall’azione né da quell’amore che si fa largo e impone a tutti di fare la cosa giusta.
Se fossimo difronte a un’opera prima, ad una prova d’esame, allora, griderei al capolavoro, per aver dimostrato impegno e studio, per aver scelto con attenzione i protagonisti e soprattutto per aver tentato di rendere il minestrone di pseudo-omaggi carino con il tocco vintage di scene di amore in perfetto stile anni ’80. Purtroppo non è il nostro caso e mi domando come possa tenere testa all’agguerrita concorrenza del week-end in sala. In televisione, invece, sui canali Family o Passion di SKY, nutro fiducia farà la gioia di coloro alle prese col ferro da stiro.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”