Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
Numero Zero, il nuovo romanzo di Umberto Eco
I romanzi di Umberto Eco sono noti per generare due effetti: smuovere le classifiche delle vendite (come vedremo fra qualche giorno, anche stavolta è così) e creare una enorme aspettativa.
Il qui scrivente inserisce “Il pendolo di Foucault” tra i suoi libri preferiti da una dozzina di anni: trovo che le pagine in cui Casaubon racconta la storia dei Templari, in un fumosissimo bar frequentato da variopinti personaggi, con una emozione e una lucida partecipazione commossa e commuovente siano tra le più belle pagine di letteratura degli ultimi cinquanta anni.
Immaginate quindi l’aspettativa altissima che mi si scatena nelle vene ad ogni nuova uscita del nostro, e immaginate la soddisfazione nel poter finalmente affermare che – cavolo! – “Numero Zero” mi è piaciuto proprio un sacco.
L’impressione più che positiva è probabilmente legata – me ne rendo conto – all’ambientazione molto milanese e soprattutto alle vicende che si sviluppano attorno ad un periodo controverso e certamente altrettanto affascinante della nostra storia nazionale. Nella sua avventura, il protagonista – un giornalista chiamato a far parte di una redazione intenta a produrre un quotidiano che potrebbe non vedere mai la luce – dovrà confrontarsi con gli eventi più decisivi e controversi della nostra storia repubblicana: da una indagine sugli ultimi giorni (forse) di Benito Mussolini al golpe Borghese, dalla P2 al terrorismo rosso, dalle manovre della CIA a Tangentopoli, tutto assume una luce differente e un diverso punto di vista, contribuendo ad un affresco credibile pur essendo evidentemente romanzato. Sia chiaro: questa è narrativa (di alto livello!) e non un saggio storico, e alcune delle tesi proposte non sfigurerebbero nei siti web complottisti insieme alle teorie sulle “scie chimiche”, ma che importa: il lettore è trascinato, affascinato, e scopre di volerne sapere di più.
Sarà il protagonista, voce narrante e personaggio davvero ben tratteggiato; sarà l’ambiente editoriale descritto, e la figura del Direttore che ha sinistre somiglianze con il capo della casa editrice EAP, sarà la sottile aria di mistero, ma io ho avvertito nettamente proprio il profumo del “Pendolo”. Un “Pendolo” moderno, segnato dalla politica più che dalle sette segrete, ma certamente intrigante, al punto da costituire una lettura che non si può propio mancare.
(e io vado a rileggermi per la sedicesima volta la storia di Casaubon)
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Autore: Umberto Eco
Titolo: Numero Zero
Editore: Bompiani
Collana: Narratori Italiani
Pagine: 218
ISBN: 9788845278518
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